martedì 31 dicembre 2013

Amarcord. Che fine hanno fatto le vecchie glorie del Napoli?

La società sportiva Calcio Napoli ha compiuto quest'anno ben 87 anni di vita durante i quali sono approdati all'ombra del Vesuvio campioni da ogni parte del Mondo che hanno dato ognuno il loro contributo nel fare la storia della squadra più bella di tutte.
Da Maradona a Careca, da Giordano a Sivori, da Altafini a Zoff e tanti, tanti altri.
Calciatori che alla fine della loro carriera agonistica hanno abbandonato la ribalta mediatica facendo perdere le loro tracce. Per chi fosse curioso di sapere alcune delle vecchie glorie azzurre come conducono la loro vita oggi, ecco proporvi alcune inedite indiscrezioni in merito.
Cominciamo col dire che alcuni hanno speso i soldi guadagnati nel gioco d'azzardo. Non è andata bene ad esempio a Fausto Pari che ha giocato tutta la sua fortuna alla roulette ma purtroppo ha perso tutto: è uscito dispari. Miglior sorte è capitata invece allo svedese Jonas Thern che ha vinto all'Enalotto.
L'attaccante Nicola Caccia è diventato un comico affermato. Infatti, nei circoli FederCaccia sono ormai famosissime le battute di Caccia.
Il mitico Gianfranco Zola si è dato all'imprenditoria commercializzando formaggio in Inghilterra. E per ricordare una frase che i tifosi del Chelsea gli gridavano quando giocava a Londra, e cioè “Vai vai Zola”, ha chiamato il suo formaggio “Go go Zola”. Un grande successo.
Una colonna del Napoli scudettato è diventato presidente onorario di un gruppo di estremisti sostenitori di Mao Tze Tung. Si tratta di AleMao.
Non se la passa benissimo il portiere Garella che è diventato balbuziente ed ogni volta che pronuncia il suo nome dice “ga-garella” e la moglie di corsa lo porta in bagno.
Il grande bomber della serie B Scwoch si è recato all'anagrafe e si è fatto abolire l'unica vocale del suo cognome che soffriva di solitudine, diventando così un codice fiscale a tutti gli effetti.
Dopo la carriera calcistica sono stati vari i progetti imprenditoriali di Fausto Pizzi, trequartista azzurro degli anni '90. Ha cominciato con l'apertura di una rosticceria “Pizzi e sfizi” per poi passare al mercato sartoriale con il negozio “Pizzi e merletti” fino a sfociare in affari malavitosi di racket ed estorsioni con la fondazione della società a delinquere “Pizzi e tangenti”.
Il mediano del Napoli di Ulivieri Scapolo si è finalmente sposato con la sorella di un altro ex calciatore partenopeo, l'argentino Ayala. C'è da dire che nella vita di coppia Scapolo si comporta bene, ma ayala un po' meno.
Agostini e Filardi hanno inaugurato un franchising di negozi che si occupano di aggiusti sartoriali che hanno chiamato “Ago e Fila”
Per quanto riguarda invece Luciano Sola, ha avuto grossi problemi di abusi sessuali subiti dalla sorella. In tanti infatti gli hanno fatto la Sola.
L'ultima notizia è sull'ex attaccante Franco Lerda che ha aperto un negozio di calzature dal nome “Scarpe diem, cogli l'attimo delle nostre offerte”. L'attività ha purtroppo avuto vita breve a causa di una serie di brutte figure fatte con clienti e fornitori. In effetti, sono state davvero troppe le figure di Lerda che aveva fatto.

martedì 24 dicembre 2013

Presepe napoletano

Natale è alle porte e Rafael e Andujar finiscono in panchina fino all'epifania. A Natale l'elemento maggiormente caratterizzante della tradizione storico culturale napoletana è sicuramente il presepe che rievoca le scene bibliche di quello che accadde secoli fa nella notte dei tempi...
Betlemme, erano le ore 0,00 dello 00/00/00 in un antico panificio un panettiere stava impastando la farina 00 e ascoltava una canzone di Renato Zero su radio Punto Zero.
Ad un tratto apparve dal cielo il Miguel Angel Britos che annunciò: “è nato! è nato!”
Infatti, poco distante in una fredda e umida capanna era sopraggiunta la sacra famiglia alla ricerca di un luogo sicuro dove trovare riparo.
Il pastore Benitez li dispose all'interno della grotta, dando indicazioni precise sul loro collocamento: sugli esterni c'erano i due zampognari, Callejon a destra e Mertens a sinistra con l'ordine di convergere verso il centro della grotta. All'interno invece c'erano il bue e l'asinello che erano Gargano e David Lopez, i due polmoni che da dietro dovevano dare fiato alla manovra presepiale.
Gonzalo Higuain era Maria Vergine, proprio lui che segna tanti gol della Madonna.
San Giuseppe era Aurelio De Laurentiis che già pensava a come sfruttare commercialmente la capanna: “Io qui ci farei una grande gelateria. - pensava bramante - Già ho in mente il nome: GELATI CA PANNA”
Ed infine il bambinello Gesù era il nostro Lorenzino Insigne in evidente difficoltà per il fatto che con il suo metro e sessantatré aveva dovuto comunque fare la parte dell'Altissimo.
I tre magi erano Hamsik, Albiol e Koulibaly che in cammino verso la santa capanna attendevano indicazioni itineranti dal passaggio della stella cometa. Il problema fu che la stella cometa era Gokhan Inler il cui passaggio fu come al solito tutt'altro che preciso e li condusse nella periferia nord di Betlemme nei pressi dell'agriturismo “La grotta” dove i tre magi spesero tutto l'oro che avevano nel cenone di Natale, bevvero fiumi di mirra e si fumarono tutto l'incenso che avevano portato. Alla fine Albiol si rivolse ad Hamsik e disse: “mi raccomando, la prossima volta portiamoci il navigatore...”
Sul picco più alto della montagna c'era il castello di Erode impersonato da Walter Mazzarri che dopo aver voluto lasciare Napoli per andare all'Inter, adesso è stato esonerato “e rode”. L'unica piccola variante col presepe originale è che Erode della notte dei tempi voleva uccidere il bambino Gesù, mentre Erode Mazzarri voleva uccidere il Dio della pioggia perchè gli faceva perdere tutte le partite.
In una casupola attigua alla grotta c'era Mastro Bigon che si occupava del reperimento del personale. Nel paese si facevano insistenti le voci dell'arrivo dal Paris St Germain di Pastore considerato l'ideale per completare il presepe. Anche se per le feste in attacco Bigon potrebbe fare ai tifosi il regalo Di Natale.
Quando sembrava ormai improbabile per il bambinello Insigne ricevere dei doni a causa dell'inatteso smarrimento dei magi, ecco arrivare nei pressi della capanna un uomo che, inginocchiandosi, si presentò: “Sono Christian, il re Maggio. Siccome l'oro, l'incenso e la mirra ce l'avevano quei tre mascalzoni che chissà adesso dove si stanno ubriacando, volevo chiedere a Voi Sacra Famiglia: Cosa volete che io vi porti in dono?”
Nu fetente e' cross buono! Uno solo! Non dico sempre, anche una volta ogni tanto, donaci un cross buono!” ribattè Maria Vergine Higuain spazientita dal centro dell'area natalizia.
Bene, con l'arrivo del Re Maggio tutto era pronto e al posto giusto. Messere Formisano aveva anche già pensato al merchandising con le nuove sciarpe commemorative dell'evento sacro con la scritta “Napoli e Betlemme unite da un unico spirito, lo spirito santo”
A me non resta che rivolgere a tutti i lettori di Comicalcio un sincero augurio di serene feste....

Diodato De Martino

mercoledì 18 dicembre 2013

Tutto il calcio minuto per minuto

Amici sportivi buon pomeriggio e benvenuti al consueto appuntamento domenicale di Tutto il calcio minuto per minuto. Squadre pronte a dare il via alla giornata odierna di campionato. Partiamo con il primo collegamento al Ferraris di Genova per Genoa – Cagliari.
Buon pomeriggio da Genova dove la gara è cominciata con dieci minuti di ritardo a causa di un problema alla porta di Perin che era rotta. Per fortuna Portanova ha risolto il problema. Linea a Bergamo.
Atalanta – Parma comincia con una brutta botta ricevuta dal difensore dell'Atalanta Canini che però stringe i denti e prosegue la gara. L'autore del fallo Parolo è stato redarguito verbalmente. Con il parziale di 0-0 passo la linea al Bentegodi per Verona - Sampdoria.
Al Bentegodi il Verona è nella metà campo doriana e si fa pericoloso con Cacciatore che prende la mira e fa partire una fucilata che colpisce Palombo che cade a terra tramortito. Il gioco si interrompe. Linea a Torino per Juve - Roma.
A Torino nel periodo non collegato grande occasione per la Juventus che è andata vicina al gol con una conclusione di Peluso che non ha segnato per un pelo.
Attenzione ti interrompo dal Meazza. Inter in vantaggio. Azione che parte da destra con un assist al bacio per Ranocchia che si trasforma in Principe Milito e segna. I tifosi sono tutti felici e contenti. Inter 1 Torino 0. La linea va a Sassuolo – Catania.
Sassuolo vicinissimo alla marcatura con Acerbi, ma non sono ancora maturi i tempi per un gol.
Ti interrompo da Bergamo dove il Parma protesta per un rigore non concesso. E' stato Yepes in area ad aver toccato Gobbi, ma il difensore si discolpa dicendo che l'ha fatto solo per buon augurio.
Sassuolo in vantaggio con Zaza! Nella circostanza di un calcio d'angolo Legrottaglie ha completamente perso l'attaccante del Sassuolo e si è chiesto smarrito: “Dove sta Zaza, o madonna mia” Sassuolo 1 Catania 0. Udine.
Al Friuli nei minuti finali del primo tempo mentre tutti attendevano il fischio conclusivo, l'arbitro ha chiamato a gran voce l'esterno dell'Udinese: “Basta! Basta!” Le due squadre si sono avviate anzitempo nel tunnel degli spogliatoi seguendo l'ordine del direttore di gara. Primo tempo concluso. Studio.
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Linea ai campi per l'inizio dei secondi tempi. Firenze.
Dal Franchi una Fiorentina che tenta di sbloccare il risultato sta vedendo venir meno alcuni giocatori chiave del suo scacchiere. Su tutti il meno in palla è sicuramente Cuadrado. D'altronde il ragionamento dal punto di vista geometrico appare ovvio. Ancora la linea a Bergamo.
Incredibile gol fallito dalla squadra orobica. È stato Denis a superare il portiere del Parma ed effettuare il cross al centro ma la testa di Cazzola non trova un gol a porta vuota. E' stato abile poi Lucarelli a spazzare con l'aiuto di Paletta. Ci colleghiamo con Sassuolo.
Sassuolo in grande forma. Impressionante l'intensità del pressing a centrocampo della squadra di casa. Nell'azione appena conclusasi Floro Flores ha strappato la palla a un giocatore del Catania: si tratta del povero Castro che non ce l'ha fatta a continuare e ha abbandonato il campo sculettando.
E c'è il gol del Livorno! I tifosi amaranto sono in piena goduria per il gol di Gemiti. Udinese 0 Livorno 1
Ti chiedo nuovamente la linea da Bergamo dove è accaduto un fatto clamoroso. I tifosi atalantini dalla curva hanno alzato uno stendardo. Si tratta di Guglielmo che continuava a gridare: “Mettetemi giù che devo continuare la partita..” a te Milano.
Inter e Torino sono sempre sul risultato di 1 a 0. Al momento il gioco è fermo in quanto c'è stato un duro scontro tra Ranocchia e Bovo ed è entrato in campo il veterinario. Quando siamo giunti al minuto 79 linea al san Paolo.
Qui siamo all'ottantesimo tra Napoli e Lazio e c'è un lancio lungo di Inler sulla fascia destra, pallone in profondità rincorso da Maggio e Candreva, tra i due si innesca un duello in velocità. Arriva primo Maggio. Auguri a tutti i lavoratori. A te Bologna.
Minuti finali al Dall'Ara. Risultato di 0-0 tra Bologna e Milan. Giocatori stremati in campo. C'è Kakà che chiede acqua fresca per dissetarsi, mentre c'è Acquafresca che chiede di Kakà per dissenteria.
Intervengo da Torino per segnalarti il finale del match tra Juventus e Roma. I giallorossi sono riusciti a resistere ai tentativi di attacco della Juventus. Felice il portiere De Sanctis che è riuscito a mantenere la propria porta immacolata. La porta di De Sanctis festeggerà l'onomastico il prossimo 8 dicembre. Tanti auguri.
Terminate le gare su tutti i campi, vi ringrazio per aver seguito “tutto il calcio minuto per minuto” e vi rinnovo l'appuntamento per domenica prossima. Arrivederci.

giovedì 12 dicembre 2013

Benitez vs Mazzarri

Benitez e Mazzarri il presente e il passato della panchina azzurra. Due stili e due personalità diverse messe a confronto dall'opinione pubblica. Ma andiamo a esaminare questo dualismo mettendo in comparazione i due mister, scadendone atteggiamenti e modi di fare.
Innanzitutto l'aspetto intellettuale. Benitez è di certo un allenatore preparato culturalmente e che dispone dei titoli giusti per fare il suo mestiere. Per allenare, infatti, Benitez si è laureato in scienze della Formazione.
Anche Mazzarri ha una preparazione formativa sopra la media. Infatti, dopo la media ha fatto il primo anno di ragioneria e poi si è ritirato dalla scuola.
Per Benitez l'opera scultorea meglio recensita dalle sue visite culturali in tutto il mondo è il tridente di Nettuno.
Per Mazzarri il tridente di Nettuno è uno schieramento offensivo di una squadra di calcio del basso Lazio.
Benitez si è fatto sempre apprezzare per il suo gioco offensivo.
Mazzarri si è fatto sempre disprezzare per le sue frasi offensive.
Benitez ha la bacheca piena di trofei internazionali.
Mazzarri ha la bacheca piena di inviti a giocare a Farmville.
Difatti, Mazzarri nella sua carriera non ha vinto niente e ha fame di vittorie.
Benitez invece nella sua carriera ha vinto tutto, però tiene sempre fame.
De Laurentiis quando chiuse l'accordo con Benitez, firmò il contratto nella sua meravigliosa villa di Liverpool.
De Laurentiis quando chiuse l'accordo con Mazzarri gli disse: “Walter ci vediamo alle 9 in punto” e Mazzarri si fece trovare alle 9 precise nella Fiat Punto della moglie dove i due firmarono il contratto.
Come buon augurio per l'avventura napoletana De Laurentiis regalò al tecnico spagnolo un libro sulla conquista dell'Impero romano che Benitez conservò nella sua personale libreria per non rischiare di perderlo.
Come buon augurio per l'avventura napoletana De Laurentiis regalò al tecnico toscano un libro sulla guerra fredda che Mazzarri conservò nel frigorifero per paura che si perdeva.
Benitez da quando è a Napoli ha visitato il Palazzo Reale, gli scavi di Pompei e Napoli sotterranea.
Mazzarri in quattro anni che è stato a Napoli ha visitato la casa di Frustalupi, le fogne di Castelvolturno e il garage del suocero di Bigon che gli fece parcheggiare la Punto della moglie.
L'allenatore spagnolo ha coinvolto ognuno dei 24 calciatori in organico dicendo: “dobbiamo essere tutti un team”
L'allenatore toscano ha detto a Vargas, Donadel e Fideleff: “Noi siamo tim, voi il cellulare buttatelo proprio perchè non vi voglio sentire nemmeno per telefono”
Per Mazzarri a Cagliari bisognava andare a disputare una finale contro la migliore squadra del campionato dove si rischiava di perdere.
Per Benitez a Cagliari bisogna andare nel migliore ristorante a mangiare il porceddu al forno coi funghi che non si può proprio perdere.
Alla fine della sua esperienza a Napoli, Mazzarri è andato via perchè non aveva più stimoli.
All'inizio della sua esperienza a Napoli Benitez ha talmente tanti stimoli che va di corpo dalla mattina alla sera e ha intasato già quattro volte le tubature dei campi di Castelvolturno.

Diodato De Martino

giovedì 5 dicembre 2013

Se non fossero stati calciatori

Il calciatore è una figura professionale particolare che gode di vantaggi e onori. I giocatori del Napoli ad esempio sono dei veri e propri idoli per i tifosi. Essi incarnano la passione di un popolo che vive di calcio e di una fede incondizionata verso i colori azzurri. Eppure, avete mai pensato a che mestiere avrebbero fatto i nostri beniamini se non ci fosse stato il calcio? Io ho provato ad immaginarlo...
Insigne e Gargano ad esempio avrebbero fatto carriera nel mondo dei film animati per bambini. Di sicuro avrebbero avuto grande successo come controfigura di Mammolo e Pisolo nel film di Biancaneve.
Il bomber azzurro Higuain lo avrei visto invece come un grande esperto di internet. In pochi infatti sanno andare in rete come fa lui.
De Guzman secondo me avrebbe fatto il sub visto che è bravo ad andare in profondità.
Maggio invece sarebbe stato perfetto per fare il quinto foglio dei calendari da parete.
Per quanto riguarda poi David Lopez credo che sarebbe diventato un rinomato chirurgo di Casablanca, abile come pochi a togliere la palla.
Camillo Zuniga l'avrei visto come un politico volta bandiera che passa continuamente da un partito all'altro. D'altra parte Zuniga ha sempre dimostrato di passare da destra a sinistra con estrema facilità.
Prospettiva botanica invece per un giocatore spagnolo ex Real. Già immagino l'insegna del suo negozio di fiori: “CALLE jon”
Inler sarebbe stato un impiegato di un Centro di telefonia mobile, licenziato dopo appena una settimana perchè sbagliava tutti i passaggi...di sim.
Dries Mertens sarebbe diventato un perfetto agricoltore. Lo vedo già in mezzo al suo orticello tra una linea di pomodori e una linea di melanzane. D'altra parte tutti sanno che Mertens è bravo fra le linee.
Nel mondo del benessere avrei visto Jorginho, magari come pedicurista. In effetti tutti dicono che Jorginho è bravo con i piedi.
Hamsik invece sarebbe stato un pessimo elettricista che ogni volta che eseguiva un intervento elettrico prendeva la 220 volt e gli si drizzavano tutti i capelli in testa.
Koulibaly sarebbe diventato il grande protagonista di "Ninna Nanna, Ninna oh" nella parte in cui il pargolo gli viene dato in consegna per un anno intero.
Ed infine Ghoulam. Cognome ideale per essere un attore di film hard. Immagino però una carriera breve per il franco-algerino a causa di un grave problema di eiaculazione precoce. Ghoulam infatti di solito viene sulla fascia con grande velocità ma spesso con risultati poco precisi e poco soddisfacenti.
E Benitez? Beh, il mister sarebbe stato un guardone che va a spiare le coppiette che amoreggiano. Difatti Benitez è uno che guarda gli altri che compiono attività fisica, dà le indicazioni sulle posizioni da assumere durante l'incontro e alla fine gode quando le prestazioni vanno a buon fine.
Questo è quanto. E alla luce di quanto visto, meno male che i nostri beniamini hanno fatto i calciatori...

Diodato De Martino

sabato 23 novembre 2013

Calciomercato: notizie disorientanti

E' un pallido mercoledì di Novembre, l'orologio del campanile in piazza segna le 13:23, una mattinata di lavoro era giunta al termine ed ero in macchina nel solito ingorgo cittadino con destinazione casa. La radio era sintonizzata sulle frequenze di Marte Sport Live per le consuete notizie sul calcio Napoli. La coppia in conduzione D'Alessandro – Sarnataro annuncia l'ospite più atteso per gli ascoltatori: il re del calciomercato Gianluca Di Marzio. Parte la raffica di notizie e indiscrezioni sulle strategie di mercato implementate da De Laurentiis e Bigon. Il volume è al massimo e l'attesa per le anticipazioni del giornalista è caratterizzata da un religioso silenzio. E' il momento. Parte la raffica di notizie:
Cominciamo col dire che il Napoli dopo aver monitorato il mercato straniero sta per prendere un lettone. Si tratta di Eminflex fortemente voluto dal principale consulente tecnico di Benitez: il suo cuscino.
Sempre in merito al mercato estero, Bigon è sul giovane Pio Gallo che ha la cresta come Hamsik, è di origini Gallesi e attualmente gioca nei pulcini..
Quasi fatta invece per un giocatore francese strappato dal Napoli alla corte di Ranieri. Si tratta di Provolone del Monaco che Bigon potrebbe prendere già a fine stagionatura.
Per quanto riguarda invece i portieri si è palesata una possibilità di scambio tra Colombo e Leali. Per il Napoli un'opportunità da prendere al volo.
Capitolo attaccante. Il Napoli sta seguendo due piste per il vice Higuain, entrambe del campionato italiano. Una è quella di Immobile del Torino e l'altra è quella di Destro della Roma. Per quanto riguarda l'attaccante granata possiamo dire che non gode della massima stima del tecnico partenopeo in quanto Benitez considera Immobile un attaccante troppo statico. L'alternativa sarebbe dunque Mattia Destro ma bisogna superare la forte concorrenza del Galatasaray. Al riguardo va registrata una dichiarazione sul tecnico dei turchi proprio di Destro: “Io e Mancini siamo troppo incompatibili, siamo congenitamente agli opposti...”
In realtà per la prima linea si è parlato anche di Acquafresca, fortemente voluto dallo sponsor Lete. Sembra esserci però una netta chiusura sulla trattativa da parte del procuratore del giocatore Fontana che non considera Napoli una piazza ideale per il suo assistito. A questo punto per vedere Acquafresca a Napoli si attende un'apertura di Fontana. Onestamente però la vedo una trattativa che fa acqua da tutte le parti.
Sul fronte cessioni c'è da segnalare l'interessamento del Milan per Mesto, ma penso che anche in questo caso non possa esserci tanta sintonia tra lui e il tecnico Allegri.
E poi a Milanello c'è attualmente una situazione di stallo su ogni strategia di mercato. Dopo che sul Milan si è abbattuto il ciclone di Barbara Berlusconi tutti i calciatori sono ora sporchi di rosso.
Ultima notizia su un nuovo innesto nel comparto dirigenziale del Napoli. E' ufficiale infatti l'ingaggio del nuovo team manager Luciano Amaro che lavorerà sul gruppo e sulla psicologia dei calciatori. Diciamo che Amaro Luciano sarà utile a far digerire le sconfitte. Difatti Amaro Luciano è buono, semplice, genuino… dal gusto gradevolissimo che gli conferisce quella diffusa preferenza che lo qualifica inconfondibilmente per le sue caratteristiche autentiche della più alta e incontrastata qualità.
Devo dire che conosco personalmente Amaro Luciano da un bel po’ di tempo, e negli anni ho imparato a conoscerlo e a capire come è fatto. E’ fatto di alcool, zucchero, aromi naturali, con gradazione superiore al 21% del volume. Conservarlo in luoghi freschi e poco umidi. Non disperdere il vetro nell’ambiente.
Pensate, amici ascoltatori, avere team manager che si chiama Amaro Luciano. Che cosa si può volere di più dalla vita?”
Ore 13,47 fine della raffica di mercato. Gianluca Di Marzio saluta i conduttori di radio Marte e va in onda la pubblicità. Ed è in quel preciso istante che ritornai in me stesso dopo esser stato per circa 20 minuti al di sotto della soglia di consapevolezza. Mi guardai intorno e non sapevo dove la macchina mi avesse portato. Appresi da un passante di trovarmi nella periferia nord di Gragnano. Chiesi al passante la strada per tornare a casa mia ma lui togliendosi le cuffiette dalle orecchie mi rispose: “Io mi ricordo che ero andato giù casa a prendere mio figlio a scuola. A un certo punto ho cominciato ad ascoltare dall'ipod le notizie di Gianluca Di Marzio e mi sono trovato qua. Non mi ricordo manco dove ho lasciato mio figlio....”
Per fortuna con l'aiuto del navigatore ritrovai la strada di casa e passando davanti un supermercato notai una locandina esposta: “Provolone del Monaco a un prezzo bassissimo”. Capii che la notizia di calciomercato si stava già diffondendo. Al che in preda all'entusiasmo pensai: “Dai Bigon, prendi sto Provolone che facciamo un affare!”

martedì 19 novembre 2013

Imprecisione svizzera

Volevo ringraziare i tanti lettori che leggono questo blog addirittura dalla Svizzera dove c'è il Club Napoli Berna i cui affiliati sono assidui frequentatori di “Comicalcio”. A tal proposito vorrei ricambiare quest'affetto con un articolo che esalti le qualità del leone elvetico del centrocampo azzurro. Sto parlando del grande Gokhan Inler che con le sue geometrie sta facendo la fortuna del Napoli nel suo reparto nevralgico. Un Inler che ormai è diventato il punto di riferimento per ogni azione prodotta dal Napol...ehm,  scusate un attimo, mi stanno comunicando una cosa dalla redazione.... Come? Non è vero che ci leggono dalla Svizzera? Cosa? Il Napoli Berna non è un club che sostiene la squadra ma il Point per ritirare i premi dei punti del latte che sta a via Marina? Quindi la storia dei lettori svizzeri è tutta una cavolata... Ho capito. E vabbè allora a questo punto diciamo le cose come stanno...
Ma secondo voi, questo Inler non è un pacco colossale da 18 milioni di euro? Quasi 36 miliardi di lire per prendere un giocatore che è arrivato come il nuovo Pirlo ma si sta dimostrando un vecchio pirla. Inler non azzecca un passaggio buono da Lecce – Udinese del 2008. Da quando è a Napoli non ha fatto un passaggio smarcante, un lancio illuminante, un' apertura di gioco. Il suo lancio meglio riuscito ha consegnato il pallone al cugino di Insigne che stava guardando la partita dall'anello alto della curva B.
Pensate che quando Benitez lo ha visto per la prima volta in ritiro in Trentino gli ha detto: “Tu sei Gokhan Inler, so che sei un gran portatore di palla”
E Inler: “Si, modestamente è vero”
E allora porta i palloni al campo. Almeno fai una cosa buona per la squadra”
E' incredibile come questo giocatore possa sbagliare ogni passaggio.
Un giorno Albiol gli chiese se poteva dargli un strappo a Castelvolturno per gli allenamenti. Inler sbagliò a dargli il passaggio e lo portò al centro Paradiso di Soccavo...
Addirittura una sera la moglie di Inler gli disse: “Amore, mi passi il sale?” E lui sbagliò e le passò lo zucchero. Tutta la braciola con la cotica fu rovinata.
Dopo cena si recò in un negozio di telefonia perchè doveva fare il passaggio a Tim ma ancora una volta sbagliò e passò a Vodafone.
Per non parlare poi di quando Gokhan si comprò una Renault Clio usata color ruggine metallizzata. Sbagliò a fare il passaggio di proprietà e la intestò a Camillo Zuniga che si ritrovò questa macchina color cocozza che non si sarebbe mai sognato di guidare.
Per rimediare all'errore burocratico Inler e Zuniga si diedero appuntamento alla stazione centrale di Castelvolturno accanto alla barriera ferroviaria. Dopo un'ora e mezza che Inler non arrivava, Zuniga lo chiamò e scoprì che stava da tutt'altra parte. Aveva sbagliato passaggio...a livello!
Insomma i passaggi di Inler sono di un'imprecisione svizzera. Figuratevi che oggi era una bella giornata di sole ed improvvisamente ha cominciato a piovere a dirotto. Sarà stata una nuvola di passaggio. E il passaggio l'avrà fatto di sicuro Gokhan Inler.

Diodato De Martino

sabato 16 novembre 2013

I processi del lunedì

Finalmente è lunedì sera. Appuntamento imperdibile con i programmi calcistici delle emittenti private. Divano + canottiera sporca + pantalone slacciato è la formula algebrica giusta per il tifoso medio che già pregusta una serata all'insegna dell'approfondimento sportivo dai salotti buoni della Napoli calciofila. Parola d'ordine è zapping. L'offerta televisiva è quanto mai variegata: “Goal Show”, “Number two” e “Il bello del calcio”. Sarà la mano lesta sul telecomando a garantire il meglio da ogni programma. Ci siamo. Partono le sigle d'apertura e un ronzio proviene dal tuo orecchio destro ma non riesci a decriptarlo. E' come un bisbiglio o un rantolo. Effettui una rotazione del collo di 45° e scopri che accanto a te aleggia una sagoma familiare. La osservi con maggiore attenzione e scopri che è tua moglie da cui intuisci provenisse quel ronzio indefinito di poc'anzi. Presti attenzione alle sue parole per sei secondi e mezzo e decripti il suo messaggio: “Ci vediamo un film?” Sacrilegio! Il tentativo di profanare la sacralità del lunedì sera è respinto con fermezza. Tua moglie è amorevolmente scacciata via con veemenza e percosse varie.
Stavolta ci siamo davvero. On air. Il battesimo di questo lunedì è affidato a Canale 9 con l'apertura di Goal Show. Mattatore della serata è Valter De Maggio che apre la sua puntatona presentando gli ospiti. Un parterre d'eccezione visto che tra le poltrone del San Nazzaro spicca la presenza del sindaco di Napoli Luigi De Magistris a cui il conduttore destina la prima domanda della serata: “Sindaco, ti volevo chiedere un commento su una prestazione straordinaria offerta dal Napoli domenica, con una partita degli azzurri fuori dal comune.”
Sinceramente quello che mi dici mi lascia sconcertato. E' vero che non voglio dare lo stadio a De Laurentiis ma che sarebbero venuti a giocare fuori il Municipio proprio non me lo aspettavo...” la replica del primo cittadino.
E' il momento di cambiare canale. Vediamo cosa bolle in pentola su Canale 21 dove Ivan Zazzaroni propina al suo salotto il primo spunto di riflessione della puntata con l'esordio della prima parola chiave: Problema difesa.
Il conduttore non fa in tempo a scegliere un interlocutore a cui affidare la parola che Enrico Fedele democraticamente si impadronisce delle redini della discussione: “A mio giudizio il Napoli ha un grosso problema con le deficienze tecniche di Britos, Fernandez, Maggio e Réveillère ...”
Tra un respiro e l'altro di Fedele prova ad inserirsi Gifuni nella questione: “Direttore ma non emerge un evidente caso Cannavaro?”
Ma che stai dicendo? Non c'è nessun caso Cannavaro!” replica Fedele con il suo solito garbo.
E Gifuni: “Ma se Domenica quando è dovuto uscire anche Fernandez, Benitez invece di inserire Cannavaro ha schierato in difesa il terzo portiere Colombo perché ha detto che lo poteva sfruttare di più sulle ali”
Pronta la replica piccata del direttore: “A mio giudizio Benitez fa le sue scelte e non c'è nessun caso in quanto Cannavaro è parte integrante del progetto. Proprio ieri Benitez, ad esempio, gli ha fatto lucidare le scarpette di Albiol e Callejon per dimostrargli la sua importanza nella squadra”
Cambio di canale. E' il turno di Number two su Canale 34. L'argomento trattato è la sterilità dell'attacco del Napoli che concretizza poco rispetto alle tante azioni che produce.
La parola è per l'attualissimo Gianni Di Marzio: “Conosco bene questo problema realizzativo. Pensate quando nel 1432 avanti Cristo allenavo il Catanzaro avevo la coppia di attaccanti che era Spinelli e La Canna, non potete immaginare quanti gol si fumavano...”
Zapping. Ancora Canale 21. Ancora sull'argomento difesa. Vediamo chi ha la parola. E' Enrico Fedele che espone i concetti a suo giudizio. Per rimediare agli svarioni dei difensori del Napoli qualcuno dallo studio rimpiange addirittura l'addio di Gianluca Grava, un mastino che con le sue doti di marcatore avrebbe fatto comodo. Spontanea arriva allora la domanda di Zazzaroni a Fedele: “Enrico ma come mai Grava si è ritirato?”
E' stato un cattivo lavaggio” il giudizio del direttore.
Telecomando alla mano si ritorna a Goal Show dove è in atto un battibecco tra Graziani e Malfitano sulla questione allenatore. “Per me Benitez non è un allenatore da Napoli! – afferma Graziani dal suo sgabello – Io per vincere lo scudetto avrei puntato su Ranieri”
Malfitano è su tutte le furie: “Come puoi dire di voler puntare su Ranieri che nella sua carriera non è mai arrivato primo....”
Ti sbagli Mimmo – replica Graziani – ti invito a documentarti. Ranieri nel 1989 è arrivato primo con Perdere l'amore...”
Ancora Zapping. Canale 34. Gli ospiti convengono sul fatto che il problema del gol è addebitabile all'azione dei rifinitori che non creano superiorità numerica superando l'uomo. A prendere la parola è ancora il contemporaneo Gianni Di Marzio: “Il ruolo del trequartista è basilare in una squadra. Quando allenavo il Catania nel campionato del Regno delle due Sicilie avevo un giocatore che si chiamava Grappa e superava sempre gli avversari ubriacandoli di finte.”
Si ripassa a Canale 9. C'è il grande scoop di Valter De Maggio che riesce ad avere in collegamento telefonico Barbara Berlusconi. Si parla della gestione finanziaria dei club. Una serie di divergenze di vedute, però, innesca un aspro dibattito con la giornalista Monica Scozzafava. Volano tra le due improperi ed invettive. Monica viene accusata barbaramente, mentre Barbara viene accusata monicamente.
Ad un certo punto arriva a sorpresa al San Nazzaro Enrico Fedele che pretende di voler parlare anche a Canale 9, entrando a gamba tesa nel dibattito: “A mio giudizio, non sopporto chi critica sparando nel mucchio e non fa nomi e cognomi..”
Ma a chi ti riferisci?” chiede un meravigliato De Maggio.
Parlo in generale...” la replica di Fedele che scappa via perchè doveva andare a parlare anche a Number Two.
Trasmissioni verso la conclusione. E' la volta di Canale 34 dove il conduttore De Luca prova nella missione impossibile di disancorare Di Marzio dai meandri dei suoi aneddoti passati: “Gianni, proiettiamoci al futuro. La prossima gara di cartello al San Paolo sarà Napoli – Milan. Per te è una partita molto sentita?”
Come?” risponde Di Marzio
Dicevo, una partita sentita”
Una partita?”
Non fa niente Gianni – afferma rassegnato De Luca - parlaci della sfida scudetto tra gli Unni e i Barbari di cui eri direttore sportivo....”
E' il momento dei titoli di coda. Cala il sipario sul palinsesto sportivo del lunedì sera. Alla prossima settimana.

martedì 12 novembre 2013

Le solite interviste

Post gara di Chievo – Napoli. Reazioni a caldo e tossine ancora da smaltire. Il tempo di una doccia calda ed ecco affacciarsi in sala stampa i protagonisti del match appena conclusosi. Commenti e considerazioni susseguono le domande incalzanti dei giornalisti accreditati.
Solite domande ma soprattutto solite risposte che rimbalzano da un microfono all'altro da parte di tecnici e calciatori.
Sembra quasi un canovaccio standard, una risposta automatica con frasi e parole inflazionate che partono a prescindere dalla domanda dell'intervistatore.
Per il dopo partita di Chievo – Napoli ecco presentarsi in sala stampa Goran Pandev per le solite interviste di routine.
E' il turno di Sky che con Massimo Ugolini propina il suo primo interrogativo all'attaccante macedone:

Ciao Goran. Ti chiedo subito un giudizio sulla tua prova in campo e sulle troppe occasioni sprecate sotto porta”

E Pandev parte: “E' stata una prestazione intensa, ho dato tutto quello che potevo. Ammetto di essere stato troppo frettoloso nella finalizzazione”

Linea allo studio. Interviene la padrona di casa Ilaria D'Amico:
Salve Pandev ci sciolga un equivoco tattico. Qual è la collocazione che preferisce in campo..”
E il macedone, con una consueta frase di rito, accontenta la curiosità della conduttrice: “Bè, ho ricoperto diverse posizioni, ma quella che preferisco è sicuramente quella laterale dove riesco a dare di più.”

La domanda scottante tocca a Massimo Mauro che si rivolge all'attaccante azzurro: “Negli ultimi minuti il contestatissimo presunto fallo da rigore che secondo i clivensi era fuori area e soprattutto sostengono che la caduta sia stata notevolmente accentuata. Tu come l'hai vista dal campo?”
E Pandev, asciugandosi una goccia di sudore, chiarisce: “Nel finale c'è stato secondo me un gran fallo da dietro ed era dentro. Dopo l'esecuzione ho sentito urla di ogni genere. Solo dopo, però, ho capito che si era trattato di simulazione.”

Insomma solite dichiarazioni rilasciate ai cronisti calciofili. Eppure le risposte dei calciatori sono ormai così tanto standardizzate che vengono riproposte in automatico anche a seguito di domande di giornalisti non propriamente appartenenti al mondo del calcio.

Dal ventre del Bentegodi arriva a sorpresa il turno di Samantha Ghezzi della rivista “Sesso vip”
L'addetto stampa Guido Baldari tra apprensione e imbarazzo dà la parola alla Ghezzi che propone la sua prima domanda: “Salve Goran, volevo chiederti come giudichi il tuo ultimo rapporto sessuale e se durante il quale hai avuto problemi di eiaculazione precoce”
E Pandev, in palese difficoltà, non può che ricorrere al solito risponditore automatico: “E' stata una prestazione intensa, ho dato tutto quello che potevo. Ammetto di essere stato troppo frettoloso nella finalizzazione”

La palla passa nuovamente a Samantha Ghezzi che approfondisce: “La posizione del kamasutra che prediligi”
E il macedone: “Bè, ho ricoperto diverse posizioni, ma quella che preferisco è sicuramente quella laterale dove riesco a dare di più.”

Ma l'apoteosi dell'impaccio si ha con l'ultimo quesito della Ghezzi: “Ti chiedo come hai concluso il rapporto sessuale e soprattutto la tua donna ha goduto veramente o ha finto l'orgasmo per renderti felice?”

E Pandev, ormai immerso da una lava di sudore, risponde: “Nel finale c'è stato secondo me un gran fallo da dietro ed era dentro. Dopo l'esecuzione ho sentito urla di ogni genere. Solo dopo, però, ho capito che si era trattato di simulazione.”

Amici sportivi dalla sala stampa del Bentegodi è proprio tutto. A voi la linea....


Il bomber ipocondriagol

L'obiettivo era quello di far dimenticare Cavani dal cuore dei tifosi napoletani, conquistandoli con cuore, gol e maglia sudata. Ebbene, il Pipita in questa sua prima fetta d'esperienza all'ombra del Vesuvio sembra davvero aver convinto tutti. Un attaccante di spessore tecnico indiscusso, dall'inguaribile vizietto del gol ma soprattutto dotato di una esuberante condizione atletica. Stacanovismo e potenza fisica le doti che Higuain ha abbinato deliziosamente ai suoi gol e alle sue giocate.
E' la gara d'esordio in Champion's Leaugue contro il Borussia Dortmund l'attesa è estenuante per vedere all'opera il nuovo Napoli di Benitez ed in particolare ammirare la punta ex Real. Le telecamere di Sky propongono in esclusiva le immagini dagli spogliatoi per catturare espressioni e sensazioni del pre-gara. La telecamera segue Higuain che carico come non mai per il suo esordio europeo si avvicina a Benitez e gli dice: “Mister non ce la faccio a giocare, ho il calzino destro troppo stretto. Non circola il sangue nella gamba, non mi sento il polpaccio, non ce la faccio....”.
Richiesta rispedita al mittente da parte del tecnico. Higuain è in campo. E diventa subito protagonista. Cross di Insigne dalla fascia, gran colpo di testa del bomber ed è gol. Immediato l'urlo del Pipita verso i compagni: “Ho battuto forte la testa contro il pallone, mi sa che si tratta di trauma cranico. Chiamate il 118....”
Pericolo rientrato. La gara prosegue con il Napoli avanti nel risultato e che si lascia preferire per corsa e intensità di gioco. E' il minuto 38 quando dopo un lungo possesso palla è Marek Hamsik a provare la giocata in verticale servendo il Pipita in profondità con un lancio lungo. Parte lo scatto di Higuain che attacca lo spazio con trenta metri di accelerazione. Purtroppo però nonostante lo sforzo non riesce a raggiungere il pallone che si spegne sul fondo. Da apprezzare comunque la generosità del bomber che si è distinto per corsa e rapidità. Ma attenzione Higuain si accascia al suolo, richiamando l'attenzione dello staff medico: “Mi sbatte il cuore forte! Sento il battito accelerato. Chiamate De Nicola!!!”
Siamo giunti all'intervallo le squadre fanno ritorno negli spogliatoi. Higuain affianca Benitez confidandogli le sue preoccupazioni: “Mister non posso rientrare nel secondo tempo, ho sentito uno strappo” Preoccupato il tecnico chiede delucidazioni sul presunto infortunio: “Quando l'hai sentito questo strappo” E il Pipita: “Ieri, ho fatto la ceretta alle gambe. Ho sentito troppo dolore nel momento dello strappo..”
Ancora una volta richiesta di sostituzione respinta. Higuain è puntualmente in campo anche nella ripresa.
Al minuto 76 è il giocatore avversario Lewandoski ad essere avvicinato da Gonzalo con tono confabulante: “Senti, se faccio finta di darti una gomitata, ti vuoi buttare a terra così l'arbitro mi caccia fuori. Non ce la faccio più a stare in campo”
Ma perchè mai?” La risposta di Lewandoski alla proposta anomala ricevuta.
E Gozalo: “Devo fare pipì, non riesco più a trattenerla. Soffro di una cronica incontinenza da anni...”
Tu incontinente?” la replica esterrefatta del giocatore tedesco
E certo. Secondo te perché tutti mi chiamano Pipita?” la chiosa di Higuain.
Ma niente. Anche quest'altro tentativo di abbandonare il campo fallisce.
Siamo nel finale, ancora Gonzalo protagonista. Chiede il pallone ai compagni, lo riceve, scatta centralmente, supera un avversario, ne supera un secondo, ma poi si allunga la palla. Per Higuain non ci sono dubbi: si tratta di ernia. Chiesto subito il cambio.
Sostituzione stavolta obbligata. Al minuto 89 Benitez lo richiama in panchina. Ufficialmente per il brutto infortunio ricevuto ma in realtà era per attribuirgli una favolosa standing ovation dello stadio San Paolo in delirio per lui. Ma per carità che Higuain non lo venga a sapere, è uscito per gravi problemi fisici. Termina così il match del bomber ipocondriagol.

Diodato De Martino

Napoli olè

Siamo d'accordo che Napoli ha vissuto la dominazione spagnola secoli a dietro, siamo d'accordo che ci accomuna la stessa latitudine sul mediterraneo, siamo d'accordo che abbiamo variegate similitudini caratteriali, ma che i napoletani possano compenetrarsi con i cugini spagnoli, comprendendone a pieno lingua e costumi proprio no, non accadrà mai. Quello che voglio raccontarvi in questo articolo è il dramma di un uomo, anzi di un mezz'uomo che, ritornato a casa dal Pescara, già bramava la voglia di calarsi appieno nella sua Napoli con la sua napoletanità. Ed invece nel giro di un anno si è trovato catapultato nella più poliglotta delle squadre internazionali.
Ovviamente parliamo del mitico Lorenzo Insigne che da poco si stava cominciando a capire con Christian Maggio che parlava questa lingua così arcana e misteriosa: l'italiano. Lui che spesso non si capiva nemmeno con Paolo Cannavaro visto che il dialetto di Fuorigrotta aveva cadenze differenti rispetto a quelle di Frattamaggiore. Ma quest'anno, che ha dovuto fronteggiare comunicativamente la colonia spagnola, si è toccato per Lorenzino l'apice dell'astruso. Lo vedi sovente vagare sul campo di Catelvolturno ignaro di quelle che tutti percepiscono come parole e frasi su concetti tattici e moduli di gioco, ma per lui sono semplici suoni indefiniti che rimbalzano nelle sue orecchie alla stessa stregua di un rutto o un colpo di clacson.
Purtroppo questo spagnolo è davvero una lingua incomprensibile per il campioncino targato Na. Che poi, parliamoci chiaro, se tu chiedi a un napoletano che cosa conosce della Spagna, lui riassumerà il tutto in poche nozioni: le nacchere, la corrida, la macarena, la paeglia (rigorosamente scritto così) e il pan di Spagna per le torte di compleanno. E basta. Cosa ne potremo mai sapere di come si parla lo spagnolo? Eppure per il povero Lorenzinho quest'anno la crescita professionale va di pari passo con i suoi confronti verbali con il tecnico Benitez e i compagni Reina, Albiol e Callejon a cui si aggiungono Fernandez e Higuain che si esprimono in spagnolo a causa dei recenti trascorsi nella Liga. E allora via ai siparietti che non t'aspetti.
Era la gara Napoli – Torino, il Pipita Higuain ha appena trasformato un calcio di rigore e nel festeggiare la marcatura con i compagni si rivolge a loro gridando: “Vamos! Vamos!” Insigne arriva di corsa dalle retrovie, abbraccia il compagno e risponde: “Si, anche noi t'amiamos, Gonzalos...”
Evidentemente la storia della S finale che gli ha raccontato Fernandez gli ha confuso ancora di più le idee.
Stessa partita, Napoli – Toro, verticalizzazione di Callejon che serve in profondità Lorenzino che però non scatta mostrando nella circostanza poco dinamismo. Non si fa attendere il rimbrotto di Callejon. “Vai Lorenzo Adelante”
Vacci tu all'Atalanta! E' vero che non sono arrivato sul pallone ma che mi vuoi mandare addirittura a Bergamo mi pare esagerato...”
A questo punto, interviene Benitez dalla panchina che per sottolineare alla squadra che bisogna attaccare con un ritmo di gara che fosse senza fretta ma sempre costante, sfoggia il suo detto più noto: “Ragazzi Sin prisa, pero sin pausa”
Zi' Luisa è in meno pausa? - replica Lorenzo - Mo ho capito perchè teneva sempre quelle vampate di calore...”
Che Insigne avesse qualche penombra di comprendonio linguistico è ormai cosa acclarata ma lo stesso non può dirsi della sua classe cristallina che invece risplende sempre fulgida ogni volta che comincia a dare del tu al pallone. In una delle sue giocate in punta di fioretto perfino Benitez, colto da un impulsivo entusiasmo, si compiace col suo giocatore: “Lorenso te quiero....”
Chieretemi tutto mister - risponde Insigne avvicinandosi alla panchina - mi potete chierere quello che volete, vi sentos...”
E il povero Benitez non può che assecondarlo: “Ha telefonato tua zia Luisa, ha detto se mo che torni a Frattamaggiore gli fai la cortesia di comprargli un ventilatore che tiene caldo assai!”
Fischio finale: Napoli – Torino 2-1. Il toro è matato, ma che fatica matare questo spagnolo.

Il calcio sta morendo?

Stadio San Paolo, ore 14,57 Napoli – Chievo, le squadre stanno per fare il loro ingresso in campo. Curve pronte a caricare i propri beniamini. E' la curva B a innalzare il primo striscione: “Ciao Gianni, per sempre nei nostri cuori”
Ore 15,00 il capo fila è capitan Hamsik che guida l'ingresso degli azzurri. L'adrenalina comincia a salire e la curva A srotola il suo stendardo “Massimo non ti dimenticheremo mai”
Fischio di inizio. Il Napoli parte forte e schiaccia il Chievo nella sua metà campo. E' ancora la curva A ad esporre un nuovo striscione: “Christian non mollare”
Ed Insigne con imbarazzo si rivolge a Maggio: “La vuoi finire di fare sti puzz che si sentono fino a sopra la curva? Non facciamo sempre ste figure di m.....”
Al quarto d'ora il Napoli prova a imbastire una nuova trama di gioco ma dopo uno sterile possesso l'azione d'attacco si spegne.
Immediato lo striscione della curva B: “Ciao azione d'attacco rimarrai sempre nei nostri cuori”
Napoli poco incisivo nella costruzione del gioco dove al centro Inler non sembra nella sua giornata migliore. La tribuna si spazientisce con lo svizzero destinandogli commenti poco ortodossi: “Ma cosa fa sto morto di Inler!”
Immediata la risposta della curva “Ciao Gokhan. Per sempre con noi”
Niente da fare, ancora un necrologio proviene dal settore del tifo organizzato. Persino De Laurentiis dalla tribuna autorità sbotta: “E basta con questi striscioni. Ci avete proprio ucciso la salute...”
Ciao Salute. Per noi sarai sempre la prima cosa....” la replica dagli spalti
Termina il primo tempo e i giocatori in panchina nell'attesa della ripresa del gioco improvvisano un po' di torello e ammazzano il tempo.
Puntuale la Curva A: “Ciao Tempo. Sei trapassato ma sei presente!”
Nell'intervallo ne approfitta Mertens per contattare il capo ultras della curva per avere qualche notizia di prima mano. “Scusate, siccome tengo a mio nonno in Belgio che non sta tanto bene, volevo sapere se sapevate se c'era qualche striscione in programma per lui. Così, giusto per organizzarmi.”
E il capo ultras: “Un attimo che controllo sul necrologio notes... allora nella lettera M in ordine di uscita c'è Mammato, Meloni, Mercurio, eccolo qua...Mertens... dunque a tuo nonno tocca tra due settimane in occasione di Napoli – Palermo. E' pure un posticipo serale così facciamo una bella cosa illuminata....”
Ma insomma a cosa siamo arrivati? Il San Paolo è il tempio del calcio. Una struttura sicuramente fatiscente, degradata ma pur sempre pulsante di una passione sconfinata per quella maglia azzurra come il cielo. San Paolo che ha ospitato campioni internazionali di ogni tempo e che si è sempre distinto per una tifoseria calda e ironica, rendendola unica al mondo. Striscioni esposti dalle curve hanno fatto storia e rimangono indelebili nella memoria di ognuno. Eppure da un po' di tempo quei meravigliosi striscioni di incitamento e sfottò sono stati avvicendati da altri di tutt'altro genere. Per carità, rispetto massimo per chi ci lascia ma riservare striscioni esclusivamente a saluti di addio sembra davvero eccessivo.
Intanto, tra uno striscione e l'altro immortalato durante la partita, è terminata Napoli – Chievo e così con il triplice fischio dell'arbitro anche questo mio articolo è finito.
Ciao Articolo. Il tuo ricordo rimarrà impresso sempre a chiare lettere!” questo il commiato finale della Curva B all'uscita dei giocatori dal campo.

Diodato De Martino