domenica 31 agosto 2014

Col Genoa ci pensa De Guzman, il nuovo supereroe azzurro

La prima giornata di campionato è coincisa con la chiusura del calciomercato estivo con gli ultimi colpi messi a segno dai club. Il Napoli dopo essere uscito dall'Europa che conta ha preso Lopez. Ora sembra che Bigon sia anche in trattativa con Marchesini e Solenghi per comporre il trio. Probabilmente l'intento è quello di completare ulteriormente una squadra che col Bilbao ha fatto veramente ridere...
Ma la delusione di coppa è stata subito archiviata perchè al Ferraris è cominciato il campionato del Napoli e assolutamente non sarebbero stati tollerati altri passi falsi.
E veniamo così al nostro primo avversario. Genova e i genovesi sono da sempre stati definiti come un popolo parsimonioso, tirato, tirchio. Infatti, a conferma di tale indole, anche la squadra di calcio l'hanno chiamata Genoa, risparmiando così una consonante, la V.
Il Genoa si è presentato davanti al proprio pubblico con la voglia di far bene. Gasperini è stato atavicamente un amante del bel gioco e per tutto il precampionato ha sottolineato che il suo Genoa avrebbe dovuto avere un'anima argentina nel modo di proporre calcio. L'idea del tecnico è stata quella di far compenetrare i calciatori genoani nel credo sudamericano e per farlo ha ribattezzato i loro nomi con le tipiche assonanze argentine. E così Antonelli lo ha cominciato a chiamare Antonellito, Marchese l'ha chiamato Marchesito e Pinilla Pinillito. In verità solo un giocatore non è stato proprio entusiasta della trovata del mister, si tratta di Rincon che dopo la naturalizzazione argentina tutti lo hanno iniziato a chiamare Rinconglionito.
Il Napoli invece è arrivato in Liguria per la prima di campionato con un bagaglio pieno di dubbi ed incertezze per le obiettive lacune palesate nel preliminare di Champion's. Uno di questi è stato di certo il confronto tra i pali tra Rafael e Reina. A riguardo, una dura dichiarazione sul portiere brasiliano è arrivata dal Club Napoli La Spezia: “Per noi il malcontento su Rafael sale, non è Pepe...”
Nel riscaldamento pre-partita Benitez ha ordinato alla squadra di fare esercizi di velocità, invitando tutti ad effettuare degli scatti. Terminata la prima serie ha voluto far ripetere ad ogni giocatore uno scatto. E dopo ancora ha preteso da loro che eseguissero nuovamente un altro scatto. Insomma si è capito che Benitez dopo Bilbao ha chiesto alla squadra un veloce ri-scatto.
A dirigere l'incontro c'era l'arbitro Banti coadiuvato dai guardalinee Posado e Petrella che per l'incontro del Ferraris hanno formato “Lanterna arbitrale”.
Il Napoli ha premuto sin dall'inizio del match provando a scardinare la retroguardia rossoblu soprattutto con i lanci lunghi. L'area del Genoa era però sempre intasata e puntualmente ci ha dovuto pensare Sturaro a liberarla.
Napoli subito in vantaggio con Callejon. Ma poi il pareggio di Pinilla ha fatto sprofondare gli azzurri nelle loro ancestrali difficoltà.
Per larghi tratti della ripresa si è visto il solito brutto Napoli, una squadra che ha commesso errori su errori. Tant'è vero che Gasperini rendendosi conto che il Napoli stesse facendo decisamente cagare ha inserito Falque, basta la parola.
Nel finale della partita i due tecnici hanno cominciato a chiamare a gran voce i propri calciatori. Da una parte c'era Gasperini che urlava: “Kucka! Kucka!” E dall'altra Benitez gridava: “Michu, Michu”. Al che un tifoso dalla tribuna spazientito ha sbottato: “Ma dobbiamo giocare a pallone o dobbiamo stare appresso ai vostri cacciuttielli?”
Il risultato sembrava così ancorato sul 1-1. Per vincere la gara c'era bisogno solo di un supereroe che risolvesse una gara tanto complicata. C'è chi pensava a Superman, c'è chi pensava a Batman ma alla fine è stato De Guzman il nuovo supereroe azzurro che al minuto 95 ha gonfiato la rete regalando così una vittoria insperata al nostro Napoli.


Diodato De Martino

mercoledì 27 agosto 2014

Rocky Bilbao mette ko il Napoli

E' vero che si tratta di calcio d'estate ma è anche vero che è calcio che conta. In palio c'era l'accesso al massimo proscenio europeo. E poi, dopo tutto il sole preso sulle spiagge d'agosto tutto sommato è stato anche refrigerante vedersela con i solari Bilbao.
L'avversario era di quelli da prendere con le molle in quanto l'Athletic è una delle squadre più titolate di Spagna. Addirittura ha vinto per ben 23 volte il trofeo dedicato ad una delle note musicali: la coppa del Re.
Una peculiarità del club di casa è che acquista solo baschi. Evidentemente tengono proprio paura di rompersi la testa.
L'allenatore degli spagnoli è Valverde che qualcosa in comune ce l'ha con il direttore sportivo del Napoli. Anche Bigon infatti, con il budget che gli mette a disposizione De Laurentiis, quando deve andare a comprare i giocatori va al verde.
Per il match di ritorno il San Mames incuteva obiettivamente timore per il calore del suo pubblico. Così tra le varie riunioni dello staff tecnico azzurro per definire la strategia migliore per vincere a Bilbao è stato Fabio Pecchia a proporre quella vincente: “Per raggiungere il nostro intento dobbiamo tutti entrare in campo con delle bagnarole piene d'acqua”
E perchè mai?” ha chiesto sorpreso Benitez
Mister, fidatevi di me. - ha aggiunto Pecchia - Solo con le bagnarole d'acqua possiamo spugnare il San Mames...”
Se il pubblico di casa è stato il dodicesimo uomo in campo, non è mancato per questa delicata sfida anche l'appoggio dei sostenitori del Napoli che in Spagna hanno fatto sentire la loro voce al fianco della squadra.
A riguardo però c'è da dire che per la trasferta in terra basca c'è stata un po' di confusione tra i tifosi azzurri che pensavano che Bilbao era il cugino brasiliano di Bilbo, lo hobbit del Signore degli anelli. A Capodichino infatti in molti stanno ancora aspettando l'annuncio del volo per la Terra di Mezzo.
Per ciò che concerne la gara occorre dire che la forza straripante del Bilbao il Napoli l'ha subita prepotentemente sia all'andata che al ritorno. Benitez, vista la supremazia agonistica degli avversari, ha dichiarato nel post partita: “Non mi aspettavo che il Bilbao fosse così forte a livello atletico”
Mo dico io, ma caro Benitez, santo Iddio, se questi si chiamano Athletic Bilbao ci sarà pure un motivo. Se non erano così forti atleticamente si sarebbero chiamati “Ribusciatic Bilbao” oppure “Sfrantummatic Bilbao”.
E così al San Mames l'Athletic per come ha picchiato il Napoli e lo ha messo rapidamente al tappeto sembrava più Balboa che Bilbao.
Il Napoli cerca di entrare in area ma nell'Athletic chiude Laporte. Higuain prova pure a suonare il campanello ma gli spagnoli non si aprono.
Alla fine gli svarioni karakiri dei difensori azzurri producono il 3-1 finale per i baschi e la conseguente eliminazione del Napoli dalla Champion's League.
A questo punto dopo la disfatta europea una riflessione è d'obbligo: Sarà pure normale fare cilecca per l'ansia da prestazione, ma fare cilecca già nei preliminari mi sembra davvero inaudito.


Diodato De Martino

sabato 16 agosto 2014

Vide 'o mar...keting quant'è bello: le divertenti strategie del Napoli Calcio

Le società di calcio sono diventate ormai delle aziende a tutti gli effetti; così oltre a badare alle prestazioni sportive sono impegnate anche ad implementare strategie di marketing per vendere al meglio il loro brand. Tra i club più attivi da questo punto di vista c'è di certo quello di De Laurentiis che in coppia col suo fido scudiero Formisano propinano ai tifosi le idee promozionali più impensabili per vendere il marchio “Napoli” in tutto il Mondo. Andiamo allora a vedere quali sono le loro ultime geniali trovate.
Cominciamo col dire che una delle problematiche che attanagliano gli stadi italiani nell'epoca moderna è rappresentata da una dilagante contestazione da parte dei tifosi che si traduce sistematicamente in fischi dagli spalti nei confronti della squadra e della dirigenza. Da qui nasce l'originale idea di De Laurentiis che ha intenzione di ingaggiare per lo stadio San Paolo il famoso supereroe che fa applaudire i tifosi: Bat man...
Anche se occorre ammettere che effettivamente spesso i fischi che sono piovuti dalle gradinate di Fuorigrotta per alcuni calciatori in campo erano più che meritati viste le loro non esaltanti prestazioni. Diciamocela tutta, per alcuni giocatori in certe partite ci volevano proprio i paccheri... che da quest'anno verranno offerti gentilmente dallo sponsor Garofalo.
Intanto come di consuetudine per ogni inizio di stagione è stata lanciata la nuova campagna abbonamenti. A riguardo Formisano ha tenuto a precisare: “Il nostro target di riferimento oltre agli uomini è caratterizzato dalle donne brutte. E' inutile prenderci in giro, vi assicuro che le donne che fanno l'abbonamento allo stadio sono tutte brutte e chi dice il contrario dice il falso. Difatti è per definizione che se allo stadio dico 'a bbona, mento'
Il progetto di rivalutazione commerciale del club, inoltre, non può prescindere dalla costruzione di un nuovo stadio. Ebbene la notizia è che il Napoli vorrebbe edificare per la prima volta uno stadio in mezzo al mare. In particolare per una questione di opportunità di gioco a suo favore ha pensato di costruire il campo tra Messina e Reggio Calabria in quanto tutti dicono che il Napoli è bravo a giocare nello Stretto.
Nel frattempo, da pochi giorni è stato annunciato dalla società un nuovo partner commerciale: la Apple, che per l'occasione ha presentato a Napoli il suo nuovo iphone che a detta dell'azienda è uno smartphone da oscar. Tant'è vero che l'ha chiamato “Oscar...iphone”. Il nuovo cellulare è piaciuto tantissimo soprattutto alle mamme che lo hanno definito come il più bello degli smartphone mai esistiti. D'altronde si sa che ogni Oscar iphone è bello a mamma soja.
Altro sponsor che è entrato da poco in casa Napoli è l'azienda di aspira-polveri Folletto. Soddisfazione da parte del direttore marketing della società azzurra che dopo esser riuscito ad assoldare il prestigioso sponsor ha dichiarato: “Sono molto contento. La Folletto è da sempre una grande aspirazione...”
Ma la nuova quota di mercato da catturare nella vendita del brand “Napoli” si orienta adesso anche verso il target dei più giovani, con particolare interesse per i bambini appena nati. Difatti a breve il club partenopeo proporrà una nuovissima televisione dedicata ai tifosi neonati, sarà infatti una tv a plasmon.
Infine le indiscrezioni su un futuro prossimo dicono che tra la pletora di sponsor del Napoli potrebbe entrare anche la nota azienda Segafredo che come si deduce dal nome si occupa di autoerotismo invernale a basse temperature. Insomma un caffè freddo che per i tifosi potrebbe diventare un vero piacere...
In conclusione bisogna ammettere che l'alba di nuova epoca calcistica comincia a splendere sull'erba in alta definizione degli stadi virtuali, dove ormai il gol è stato sostituito dal pil, la rete è diventata un network di aziende e non più la palla in fondo al sacco, il mercato non è più la compravendita di calciatori ma la commercializzazione del proprio merchandising e l'obiettivo stagionale non è più arrivare primi in campionato ma vincere lo scudetto del fairplay finanziario.
E così per i nostalgici delle partite di un tempo non resta che accettare il fatto che nel calcio i tempi sono due. Ed in caso di parità (di bilancio) ci sono pure i tempi supplementari.


Diodato De Martino  

venerdì 8 agosto 2014

Illustre...Esimio...Insigne...Lorenzo

La favola di Insigne al Napoli è cominciata due anni or sono. Il figliol prodigo, ritornato a casa dal Pescara, già bramava la voglia di calarsi appieno nella sua Napoli con la sua napoletanità. Ed invece nel giro di due anni si è trovato catapultato nella più poliglotta delle squadre internazionali.
Il povero Lorenzo infatti da poco si stava cominciando a capire con Christian Maggio che parlava questa lingua per lui così arcana e misteriosa: l'italiano. Lui che spesso non si capiva nemmeno con Paolo Cannavaro visto che il dialetto di Fuorigrotta aveva cadenze differenti rispetto a quelle di Frattamaggiore.
Ma è nell'ultimo anno, quando ha dovuto fronteggiare comunicativamente la colonia spagnola, che si è toccato per Lorenzino l'apice dell'astruso. E allora via ai siparietti che non ti aspetti.
Era la gara Napoli – Samp, verticalizzazione di Callejon che servì in profondità Lorenzino che però non scattò, mostrando nella circostanza poco dinamismo. Non si fece attendere il rimbrotto di Callejon. “Vai Lorenzo Adelante”
Ma vacci tu all'Atalanta! E' vero che non sono arrivato sul pallone ma che mi vuoi mandare addirittura a Bergamo mi pare esagerato...”
A quel punto, intervenne Benitez dalla panchina che per placare gli animi e sottolineare alla squadra che bisognava attaccare con un ritmo di gara che fosse senza fretta ma sempre costante, sfoggiò il suo detto più noto: “Ragazzi Sin prisa, ma sin pausa”
Zi' Luisa è in menopausa? - replicò Lorenzo - Mo ho capito perchè teneva sempre quelle vampate di calore...”
Al di là delle sue problematiche comunicative, occorre però rimarcare che Insigne quest'anno ha palesato oltre a delle giocate di classe pura, anche un'invidiabile condizione fisica che gli ha permesso di curare anche la fase difensiva sulla sua fascia di competenza. Tanto agonismo però ha indotto i delegati del Coni ad invitare il piccolo Insignuccio ad effettuare il test antidoping in una delle ultime gare casalinghe degli azzurri. Si narra che il delegato del Coni appena lo vide entrare, vista la statura, invece della consueta provetta gli fece fare la pipì in un vasino a forma di cagnolino e quando finì gli disse sorridendo: “L'hai fatta tutta tutta? E bravo al mio piccolino. E di chi è questo bel pesciolino? Di chi è? Del delegatuccio tuo?”
Lorenzo Insigne è stato comunque uno dei giocatori più decisivi nel finale di stagione che ha portato il terzo posto in campionato e la vittoria della Coppa Italia.
Proprio in occasione della finale di coppa contro la Fiorentina, Benitez pochi minuti prima dell'ingresso in campo raccolse attorno a sé l'intera squadra e per caricarla disse: “Ragazzi è l’ora X”
Azz! Già si sono fatte le dieci!” rispose Insigne che aveva acquistato da poco un orologio con i numeri romani.
Alla fine il risultato della partita fu di 3-1 per gli azzurri. Il grande protagonista del match fu certamente il nostro Lorenzino che a fine gara raccolse gli elogi del presidente De Laurentiis che sul campioncino azzurro dichiarò: “Sono soddisfatto della stagione di Lorenzo. Sono convinto però che può crescere ancora”
Lo spero proprio. – replicò Insigne - Sono stanco di essere sempre scambiato col bambino che tengo per mano quando facciamo l'ingresso in campo...”
E così, come naturale epilogo di una stagione tanto positiva, è arrivata per Insigne la tanto attesa convocazione in Nazionale per la spedizione dell'Italia di Prandelli al Mondiale in Brasile.
Lorenzo che fino alla fine era in bilico per la sua convocazione si è presentato a Coverciano per il primo allenamento con la maglietta di Maradona. A chi gli ha chiesto spiegazioni sul perché di quel gesto, Insigne ha così risposto: “Parecchi hanno detto che non meritavo di venire al Mondiale perché mi mancava la stoffa del campione, allora mi sono portato la maglietta di Maradona. Guardate che questa è quella originale di Diego, gliela prese mio zio Ciro nell'invasione di campo della finale di coppa Uefa con lo Stoccarda del 1989...”


Diodato De Martino