martedì 24 dicembre 2013

Presepe napoletano

Natale è alle porte e Rafael e Andujar finiscono in panchina fino all'epifania. A Natale l'elemento maggiormente caratterizzante della tradizione storico culturale napoletana è sicuramente il presepe che rievoca le scene bibliche di quello che accadde secoli fa nella notte dei tempi...
Betlemme, erano le ore 0,00 dello 00/00/00 in un antico panificio un panettiere stava impastando la farina 00 e ascoltava una canzone di Renato Zero su radio Punto Zero.
Ad un tratto apparve dal cielo il Miguel Angel Britos che annunciò: “è nato! è nato!”
Infatti, poco distante in una fredda e umida capanna era sopraggiunta la sacra famiglia alla ricerca di un luogo sicuro dove trovare riparo.
Il pastore Benitez li dispose all'interno della grotta, dando indicazioni precise sul loro collocamento: sugli esterni c'erano i due zampognari, Callejon a destra e Mertens a sinistra con l'ordine di convergere verso il centro della grotta. All'interno invece c'erano il bue e l'asinello che erano Gargano e David Lopez, i due polmoni che da dietro dovevano dare fiato alla manovra presepiale.
Gonzalo Higuain era Maria Vergine, proprio lui che segna tanti gol della Madonna.
San Giuseppe era Aurelio De Laurentiis che già pensava a come sfruttare commercialmente la capanna: “Io qui ci farei una grande gelateria. - pensava bramante - Già ho in mente il nome: GELATI CA PANNA”
Ed infine il bambinello Gesù era il nostro Lorenzino Insigne in evidente difficoltà per il fatto che con il suo metro e sessantatré aveva dovuto comunque fare la parte dell'Altissimo.
I tre magi erano Hamsik, Albiol e Koulibaly che in cammino verso la santa capanna attendevano indicazioni itineranti dal passaggio della stella cometa. Il problema fu che la stella cometa era Gokhan Inler il cui passaggio fu come al solito tutt'altro che preciso e li condusse nella periferia nord di Betlemme nei pressi dell'agriturismo “La grotta” dove i tre magi spesero tutto l'oro che avevano nel cenone di Natale, bevvero fiumi di mirra e si fumarono tutto l'incenso che avevano portato. Alla fine Albiol si rivolse ad Hamsik e disse: “mi raccomando, la prossima volta portiamoci il navigatore...”
Sul picco più alto della montagna c'era il castello di Erode impersonato da Walter Mazzarri che dopo aver voluto lasciare Napoli per andare all'Inter, adesso è stato esonerato “e rode”. L'unica piccola variante col presepe originale è che Erode della notte dei tempi voleva uccidere il bambino Gesù, mentre Erode Mazzarri voleva uccidere il Dio della pioggia perchè gli faceva perdere tutte le partite.
In una casupola attigua alla grotta c'era Mastro Bigon che si occupava del reperimento del personale. Nel paese si facevano insistenti le voci dell'arrivo dal Paris St Germain di Pastore considerato l'ideale per completare il presepe. Anche se per le feste in attacco Bigon potrebbe fare ai tifosi il regalo Di Natale.
Quando sembrava ormai improbabile per il bambinello Insigne ricevere dei doni a causa dell'inatteso smarrimento dei magi, ecco arrivare nei pressi della capanna un uomo che, inginocchiandosi, si presentò: “Sono Christian, il re Maggio. Siccome l'oro, l'incenso e la mirra ce l'avevano quei tre mascalzoni che chissà adesso dove si stanno ubriacando, volevo chiedere a Voi Sacra Famiglia: Cosa volete che io vi porti in dono?”
Nu fetente e' cross buono! Uno solo! Non dico sempre, anche una volta ogni tanto, donaci un cross buono!” ribattè Maria Vergine Higuain spazientita dal centro dell'area natalizia.
Bene, con l'arrivo del Re Maggio tutto era pronto e al posto giusto. Messere Formisano aveva anche già pensato al merchandising con le nuove sciarpe commemorative dell'evento sacro con la scritta “Napoli e Betlemme unite da un unico spirito, lo spirito santo”
A me non resta che rivolgere a tutti i lettori di Comicalcio un sincero augurio di serene feste....

Diodato De Martino

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