giovedì 1 maggio 2014

La storia di Callejon in tempo Real

Josè Maria Callejon nasce in Spagna l'11 febbraio 1987 ed ha un fratello che è praticamente identico a lui sia nei lineamenti nel viso che nella struttura corporea. I due sono gemelli. Poi un altro fratello è scorpione e un cugino di secondo grado invece è capricorno.
Inoltre, non tutti sanno che il padre di Josè è balbuziente e per questo tutti lo chiamano Cacallejon.
Cresce calcisticamente nelle giovanili del Real Madrid. Con la maglia dei blancos segna il suo primo gol in un trofeo dedicato ad una delle note musicali: La coppa del Re.
Approda a Napoli nel Luglio del 2013. A prima vista poteva sembrare uno dei soliti pacchi di Bigon, ma già dalla sue prime giocate lascia intravedere le sue qualità. Eppure era giunto a Napoli tra lo scetticismo di molti, tra cui Benitez che sull'esterno aveva dichiarato: “Ho voluto fortemente Higuain perchè prediligo tutti quei giocatori che hanno i cognomi che finiscono cogli in. Avevo invece qualche dubbio su Callejon perchè non mi convincono tanto quelli che finiscono cogli on...”
Lo spagnolo sceglie la maglia numero sette, ereditando il peso dei suoi recenti predecessori. Callejon però sembra pronto a raccogliere l'importante retaggio, dichiarando spocchioso alla stampa: “Sono consapevole di aver scelto un numero importante che è stato sulle spalle di miei illustri predecessori come Turrini, Incocciati e il grande Tebaldo Bigliardi”.
Diciamo che era meglio se Callejon evitava di comprare il Dvd della storia del Napoli sulla bancarella di Mohamed a Piazza Garibaldi.
L'avventura partenopea di Callejon ha però trovato da subito delle insormontabili insidie di comunicabilità con un particolare compagno di squadra, l'autoctono napoletano Lorenzo Insigne. Spesso Callejon ha provato a comunicare con lui in catalano ma Insigne percepiva quelle parole come dei suoni indefiniti che rimbalzavano nelle sue orecchie alla stessa stregua di un rutto o un colpo di clacson.
Purtroppo questo spagnolo sembrava davvero una lingua incomprensibile per il campioncino targato Na. Che poi, parliamoci chiaro, se tu chiedi a un napoletano che cosa conosce della Spagna, lui riassumerà il tutto in poche nozioni: le nacchere, la corrida, la macarena, la paeglia (rigorosamente scritto così) e il pan di Spagna per le torte di compleanno. E basta.
Eppure quest'annata è corsa inevitabilmente sull'asse linguistico Italia-Spagna. E allora via ai siparietti che non ti aspetti.
Nell'ultima gara casalinga contro la Juventus, Callejon aveva appena messo la palla in gol e nel festeggiare la marcatura con i compagni si è rivolto a loro gridando: “Vamos! Vamos!” Insigne è arrivato di corsa dalle retrovie, ha abbracciato il compagno e ha risposto: “Si, anche noi t'amiamos, Callejons...”
Inoltre, c'è da dire che l'assist per il gol è stato pennellato proprio da Insigne e Callejon per ringraziarlo dell'ottima rifinitura non ha nascosto la sua riconoscenza dicendogli: “Lorenso te quiero....”
Chieremi tutto Josè – ha risposto Insigne - mi puoi chierere quello che vuoi, ti sentos...”
Ad ogni modo, si può dire che nonostante qualche problemino di ambientamento, lo spagnolo in poco tempo ha davvero conquistato tutti con le sue squisite doti tecniche. Eppure mi sono chiesto: E se non fosse stato un calciatore? Ho provato a pensare a quale sarebbe potuta essere la professione dell'ex Real se non avesse fatto carriera del mondo del calcio. Io lo avrei visto in un contesto botanico. Già mi immagino l'insegna del suo negozio di fiori: “CALLE jon”
E allora venghino signori, venghino. Ci sono petali e fiori per tutti i tifosi del Napoli. All'ombra del Vesuvio è sbocciato il talento cristallino di Josè Maria Callejon...


Diodato De Martino