domenica 30 marzo 2014

Napoli-Juventus: La Vecchia Signora è morta!

La gara con la Juventus è una sfida diversa da tutte le altre. La partita delle partite è molto sentita dal popolo partenopeo e per questo caratterizzata spesso da qualche offesa di troppo nei confronti della tifoseria avversaria. Io credo che bisognerebbe prendere le distanze da questo deprecabile atteggiamento e raccontare le emozioni della sfida al netto di ingiurie ed inutili sfottò.
Fatta questa doverosa premessa, cominciamo col dire che il San Paolo ha ospitato una delle partite più importanti della stagione, ma purtroppo un inatteso guasto alla rete fognaria stava per rovinare una meravigliosa notte di sport. Poche ore prima dell'inizio del match, infatti, un insopportabile maleodore fognario si era diffuso per l'intera zona di Fuorigrotta. Immediato è stato l'intervento della protezione civile per risolvere l'insostenibile disagio. Ma per loro somma sorpresa hanno constatato che l'impianto fognario era perfettamente funzionante. Solo poco dopo hanno appreso l'effettiva causa di quella nauseante puzza di fogna, aveva fatto il suo ingresso allo stadio il pullman della Juventus Football Club.
Non c'è niente da fare, la Juventus è la squadra più odiata, soprattutto dopo le vicende di Calciopoli che hanno confermato l'irregolarità di alcune delle sue vittorie. Ora però tutto è cambiato. La nuova Juventus, infatti, per uscire pulita da Calciopoli ha preso Vidal, ma non è che sia riuscita perfettamente a lavarsi di tutte le illegalità commesse.
Oltre ad una carriera calcistica che ha spesso imboccato scorciatoie di bassa liceità, la Vecchia Signora si è fatta da sempre portatrice anche dell'inimitabile stile Juventus che rende tutti i suoi appartenenti presuntuosi e deficienti. Non a caso i suoi giocatori più rappresentativi sono Buffon e Pirlo.
Ma veniamo alla partita. Il Napoli scende in campo con la consueta casacca azzurra come il cielo e come il mare. La Juventus scende in campo con la consueta casacca a strisce bianconera come la divisa dei carcerati di Alcatraz nell'ora d'aria.
Ma la Juve in scena al San Paolo è una Juve diversa, che si è redenta e ora segue la strada della legalità. Difatti, doping aver preso due gol, Marchisio nel finale ruba il pallone a centrocampo e prova ad affrodare sulla fascia. Riceve la palla al piede Vidal che con una finta raggira un avversario e si truffa in area tentando di estorcere all'arbitro un calcio di rigore. Mi sa che purtroppo non cambieranno mai...
A Napoli si consuma così il grave lutto per la morte della Vecchia Signora con i bianconeri che a vederli perdere con tanta inferiorità sembravano l'Ascoli.
Un ultimo pensiero va ai tifosi della Juventus e ai loro cori discriminatori verso il Napoli e i napoletani. Recita il rapper Rocco Hunt nella sua “Nu juorno buono”: Se tifi un'altra squadra sei lo stesso mio fratello.
Però se tifi Juve per me sei solo un pazzo, ed io mi sento proprio o' frat ro'...juventinazzo!

Diodato De Martino

domenica 23 marzo 2014

La Fiorentina “viola” il San Paolo

Nel periodo di Quaresma per il Napoli è stata una sofferente settimana di passione che ha visto gli azzurri percorrere la via Crucis che li ha portati ad uscire dall'Europa e a vedere allontanarsi quasi definitivamente il secondo posto in classifica. Per carità, non stiamo a crocifiggere nessuno, ma la situazione va ben analizzata per cercare di trovare il modo di risorgere.
Napoli e Fiorentina si affrontano dopo le recenti delusioni di coppa con umori e convinzioni differenti.
La Fiorentina si presenta al San Paolo ostentando soddisfazione per la stagione che sta conducendo. I viola infatti sono partiti in sordina senza grandi proclami e stanno chiudendo la loro annata raggiungendo obiettivi che vanno al di sopra delle aspettative iniziali. Proprio per questo motivo, la Fiorentina che anno dopo anno vede fiorire sempre nuovi ed inattesi traguardi viene rappresentata nel panorama floreale dal giglio.
Il Napoli invece ad Agosto ha palesato l'obiettivo di vincere lo scudetto, a novembre di superare il girone di Champion's League, a gennaio di centrare il secondo posto e a marzo di vincere l'Europa League. Proprio per questo motivo, il Napoli dopo aver visto morire ogni speranza di raggiungere gli obiettivi dichiarati viene rappresentato nel panorama floreale dal crisantemo.
L'arbitro della partita è Tagliavento. Anche se viste le condizioni atmosferiche forse sarebbe stato meglio se ci fosse stato un Paravento.
Difatti sul San Paolo si abbatte un vero e proprio nubifragio e quando l'arbitro espelle Ghoulam si capisce davvero che piove sul bagnato.
D'altronde credo che il motivo principale della sconfitta sia riconducibile proprio al fatto che gli azzurri abbiano giocato con un uomo in meno. Attenzione, non mi riferisco all'espulsione dell'algerino, ma ad Inler che ormai con la sua consueta imprecisione svizzera è il solito uomo in meno del Napoli.
Partita difficile da gestire anche per il tecnico spagnolo. Difatti, dopo i primi svarioni difensivi di Reveillere, Benitez si è alzato dalla panchina e ha mandato a scaldare Behrami. Dopo l'espulsione di Ghoulam, Benitez si è alzato dalla panchina e ha mandato a scaldare Pandev. Dopo il gol della Fiorentina, Benitez si è alzato dalla panchina e ha mandato a fanculo tutti quanti.
Sugli spalti del San Paolo era presente anche la sorella del calciatore della Fiorentina Borja Valero, coinvolta in settimana in uno scandalo a luci rosse. Su un settimanale di gossip, infatti, la sorella del calciatore è stata dipinta come una insaziabile ninfomane divoratrice di uomini. Ha preso subito le sue difese Borja Valero che ha dichiarato: “Le accuse fatte a mia sorella Porca Valeria sono assolutamente immotivate...”
Infine una piccola curiosità sui giovanissimi della “scugnizzeria” azzurra che crescono all'ombra dei grandi campioni. A bordo campo, infatti, durante la partita, un giovanissimo raccattapalle dal nome Emunne Isacco ammirava affascinato i suoi beniamini in campo, sognando in un futuro più o meno lontano le stesse sorti e la stessa carriera calcistica. Il piccolo Isacco in preda ai suoi sogni di gloria si è rivolto ad un compagno accanto a sé, confidandogli le sue aspirazioni: “Stasera ho capito una cosa, nel calcio per far carriera devi avere il cognome che finisce con la zeta. Guarda in campo c'è Fernandez, Benitez, Rodriguez, Gomez. Anch'io per diventare un grande giocatore aggiungerò la zeta al mio cognome...”
Ma tu hai capito che ti chiami Isacco Emunne? Con tutto l'affetto, non credo proprio che con la zeta alla fine potrai avere una carriera così brillante...” ha risposto l'amico raccattapalle smorzando in un sol colpo tutte le ambizioni del piccolo Isacchetto.
Proprio come le ambizioni di questo Napoli primaverile che rischia di vedere gettate nell'Isacco Emunnez tutte le sue più sontuose aspirazioni di inizio anno.

Diodato De Martino

lunedì 17 marzo 2014

Torino-Napoli: Si vince con una prova sotto toro

La trasferta di Torino è cominciata con un piccolo inconveniente per la truppa azzurra. L'autista del pullman partenopeo anziché allo stadio Olimpico ha diretto l'intera squadra presso uno studio specialistico di otorinolaringoiatria. Alla legittima richiesta di spiegazioni da parte di Benitez e compagnia sul perchè di quell'inatteso cambio di rotta, l'autista si è così discolpato: “Ma voi che volete da me? Giovedì scorso per giocare con il Porto siamo andati ad Oporto, adesso pensavo che per giocare col Torino dovevamo andare dall'Otorino.”
Per fortuna, nonostante lo spiacevole contrattempo, la squadra è arrivata in tempo allo stadio per affrontare la delicata sfida col Toro di Ventura.
Durante il riscaldamento prepartita è occorso un piccolo problema muscolare al portiere granata Padelli. Subito è stato messo in preallarme il secondo portiere Brace. La porta del Torino stava così per passare da Padelli a Brace. L'allarme però è subito rientrato e Padelli è ritornato regolarmente al suo posto al fianco dello scolapasta e della casseruola in mezzo alla batteria di pentole inox.
A sorpresa nell'undici iniziale scelto da Ventura non c'è Cerci. Il motivo dell'esclusione secondo insistenti indiscrezioni sarebbe addebitabile al fatto che Cerci abbia deciso di entrare nel mondo della politica come nuovo candidato della Lega Nord. La conferma della notizia viene addirittura da Sergio Marchionne che dal quartier generale della Fiat ha ribadito: “Il nostro nuovo assetto punta tutto sui Cerci in Lega”
Per quanto riguarda invece il Napoli, la buona notizia è rappresentata dal ritorno di Mesto che dopo il lungo infortunio si è accomodato in panchina accanto al terzo portiere Colombo. Nonostante il ritorno in squadra però il terzino azzurro ha mostrato un'aria sommessa e abbattuta. Tant'è che a un certo punto Colombo non ce l'ha fatta più a vederlo in quello stato e gli ha detto: “Giandomenico mio, ma tu ti devi riprendere fratello caro. Stai sempre con questa faccia appesa. Ma che hai?”
E' che io sono Mesto...” ha risposto laconico il difensore.
Ho capito che sei Mesto, – ha replicato il portiere – ma pensa che io sono Colombo e mica mi metto a cacare sulle ringhiere dei balconi...”
Tutto è pronto per l'entrata delle squadre sul rettangolo verde. Fa il suo ingresso anche la quaterna arbitrale con il direttore di gara Doveri che entra in campo precedendo il quarto uomo Piaceri. D'altronde si sa, prima il Doveri e poi il Piaceri.
Nel Torino parte a tutta birra Moretti che punge il Napoli sull'esterno sovrapponendosi all'insidioso Kurtic che dimostra di essere Kurtic e mal ngavatic.
Il Napoli subisce le azioni del Torino e ancora una volta si è palesata l'indispensabilità del portiere Reina che in più di un'occasione ha salvato il risultato sfoderando parate decisive. A questo punto vorrei dire alla dirigenza partenopea che a noi napoletani ci sta bene il caffè senza zucchero, ci sta bene la zuppa senza sale, ma un Napoli senza Pepe proprio non lo vogliamo. Compriamolo subito!
Al novantesimo, quando ogni speranza di vittoria sembrava vana è Higuain a trasformarsi in Matador e con un colpo secco mata un toro imbestialito.
A fine gara è stata fedele la disamina del difensore granata Glik che ha evidenziato la vittoria di un Napoli con una prova decisamente sotto toro. Diciamo onestamente che il giocatore del Torino ha inquadrato bene la partita e con un Glik l'ha fotografata perfettamente. 

Diodato De Martino 

venerdì 14 marzo 2014

L'allenamento a Castel Volturno

Mattinata di sole a Castel Volturno, i campi da gioco sono occupati da sedie e poltroncine.
Si capisce che sta per iniziare una seduta di allenamento.
Tutta la squadra era presente al cospetto dello staff tecnico per cominciare una giornata di lavoro. All'appello mancava solo Fabio Pecchia che è arrivato in ritardo con l'auto in panne e con il cofano fumante. Purtroppo era inevitabile per Pecchia fondere il motore visto che quando guida può utilizzare solo marce basse. D'altronde si sa che lui è l'allenatore in seconda e quando la macchina sale di giri almeno la terza ce la vuole.
Dopo l'inatteso inconveniente è cominciato l'allenamento e Benitez ha diviso la squadra in due gruppi.
Si è partiti con un lavoro di scarico per chi aveva da poco evacuato l'intestino. Per il resto della truppa il tecnico ha ordinato degli esercizi di allungamento. Dopo circa mezz'ora si è avvicinato spazientito Gargano che ha protestato nei confronti di Benitez: “Mister, sono mesi che faccio esercizi di allungamento, ma come è possibile che sono rimasto sempre un metro e sessantadue?”
Chiarito l'equivoco con l'uruguaiano, mister Benitez si è applicato ad impartire alla squadra preziose nozioni tattiche. Così si è rivolto al gruppo: “Oggi impareremo come giocare in inferiorità numerica. Per noi è fondamentale saper gestire l'uomo in meno anche per tutti i novanta minuti.”
Ma non è possibile mister! - è intervenuto Albiol – Si dovrebbe verificare un'espulsione al primo minuto per giocare l'intera partita con un uomo in meno...”
Caro Raul, tu dimentichi che abbiamo in squadra Britos. Quindi spesso giochiamo con uno in meno già da quando partiamo col pullman per arrivare allo stadio” ha risposto piccato Benitez.
Il tecnico spagnolo ha proseguito poi con la sua lezione di calcio, precisando alla squadra alcuni concetti basilari: “La prima cosa da fare è imparare a conquistare la palla. E vi dico che non è una cosa facile. Per conquistare la palla io vi consiglio di essere sempre gentili e provare con un mazzo di fiori, dei cioccolatini e dei messaggini romantici. Mi raccomando di essere sempre molto precisi, altrimenti rischiate di prendere il palo...”
La squadra seguiva silente e attenta le indicazioni tattiche dell'allenatore che dopo un po' ha sciorinato il seguito del suo dettame tattico: “Una volta che abbiamo conquistato la palla, dobbiamo essere bravi a farla girare e gestire il possesso.”
A quel punto, ha interpellato Jorginho, il più tecnico dei suoi centrocampisti, dicendogli: “Mostra ai tuoi compagni cosa ti ho insegnato.”
E Jorginho: “Nel 1999 sono entrate ufficialmente nella NATO Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Il raggio terrestre misura approssimativamente 6350 Km. Un aumento dell’inflazione provoca la perdita del potere d’acquisto dei salari. La cellula è....”
E basta! - ha sbottato a un certo punto Maggio - Ci stai facendo proprio girare le palle!”
Esercizio riuscito! - ha commentato compiaciuto Benitez - Questo Jorginho è un altro di quei giocatori che abbiamo in squadra che sicuramente le farà girare ai tifosi del Napoli...”
Terminato l'allenamento, Benitez si è rivolto a Higuain consigliandogli di non abbandonare ancora il campo: “Gonzalo, scegli dei compagni e allenati sulle punizioni.”
E il Pipita ha subito accontentato il mister: “Allora, Callejon non mangia la nutella per una settimana. Inler non gioca alla play station fino a lunedì. E Hamsik deve stare un'ora dietro la lavagna tattica perchè lo abbiamo mandato in salumeria a fare i panini e lui non ci ha portato il resto dei soldi e si è fatto la cresta da sopra...”
L'allenamento è così definitivamente concluso e la squadra si è avviata stanca nello spogliatoio.
Da registrare a margine della mattinata, la visita al centro di Castel Volturno dei coniugi Perrella, una coppia settantenne del condominio “Galilei” del comune di Aversa che ha insistito con la vigilanza per poter parlare di persona con Rafael Cabral.
Ho capito che stanno facendo l'allenamento, ma qua si tratta di un'emergenza! - ha spiegato allarmato il signor Gaetano Perrella – Mio figlio Luigi è rimasto chiuso nell'ascensore del palazzo! Affianco alla porta c'era un cartello che diceva: 'in caso di arresto rivolgersi al portiere'. Ve lo chiedo per favore, dite a Rafael se cortesemente va a salvare il povero Gigino...”

Diodato De Martino 

domenica 9 marzo 2014

Napoli – Roma: addio corde vocali

Napoli – Roma era la partita da vincere senza eleganti e ornati confezionamenti. Bisognava battere i giallorossi per dare linfa a quell'obiettivo secondo posto, unico e vero diktat imposto alla squadra dalla dirigenza.
Categorico era stato infatti il presidente De Laurentiis alla vigilia dell'incontro: “Preferisco evitare i preliminari”
Sei il solito maschilista! - La replica piccata della moglie Jacqueline - Ricordati che per noi donne le coccole sono importanti!”
Gara dunque decisiva e per questo curata da Benitez soprattutto sul lato motivazionale. L'attesa è stata estenuante per una partita che poteva decidere le sorti di una stagione. Il tecnico spagnolo pochi minuti prima dell'ingresso in campo ha raccolto attorno a sé l'intera squadra e ha detto: “Ragazzi è l’ora X”
Azz! Già si sono fatte le dieci!” ha ribattuto Insigne che aveva acquistato per l'occasione un orologio con i numeri romani.
Poi il mister ha continuato a caricare i suoi: “L'importante per vincere è non fare nessun passo falso..”
Mannaggia, e mo come faccio? Io ho le scarpe della Naik, - ha risposto disperato Maggio - le ho comprate proprio ieri mattina fuori Forcella...”
Per quanto riguarda invece la Roma, Garcia rinuncia a sorpresa a Dodò che si accomoda in panchina affianco a Dudù e Dadadà della celebre canzone “Trottolino amoroso”
La gara parte con tanta intensità ma poca precisione nei passaggi. In particolare è il solito Inler a palesare la sua consueta imprecisione svizzera. Tant'è che Benitez a un certo punto si è alzato dalla panchina e ha urlato: “Gokhan cambia gioco velocemente!”
E Inler: “Devo lanciare lungo sugli esterni?”
No, devi cambiare gioco quanto prima, io ti consiglio l'ippica o le bocce.” la replica rassegnata di Benitez.
Se le due squadre in campo erano in piena confusione, l’arbitro sicuramente non era da meno. Infatti, dopo un duro contrasto a centrocampo, Hamsik è corso verso il direttore di gara dicendogli: “Arbitro, fallo!”
Che devo fare?” la risposta smarrita di Rocchi.
Ad ogni modo la Roma per larghi tratti ci ha messo in difficoltà, soprattutto con la velocità di Gervinho che nel finale di primo tempo ha rubato palla ad Albiol ed è scappato via in velocità. La sua fuga fortunatamente è stata breve. Le guardie lo hanno preso subito e lo hanno arrestato per furto.
Nella ripresa il Napoli non riusciva a scardinare la roccaforte avversaria con i minuti che passavano inesorabili. Ma poi Ghoulam pennella la giusta parabola per la testa di Callejon che deliziosamente manda la palla in rete. Ed è stato proprio nel preciso momento che il pallone ha varcato la linea bianca della porta di De Sanctis che le mie corde vocali mi hanno salutato e mi hanno detto: “E' stato un piacere, noi ce ne andiamo...” E così le ho perse per sempre.
A fine partita comunicavo a gesti, e mi aggiravo per casa in stato confusionale, ma sono riuscito però ad assistere a quello che tutti hanno considerato un fenomeno paranormale: Lo spirito del telecronista Rai Gianni Cerqueti aleggiava ancora sullo stadio San Paolo dopo la gara di coppa Italia e al novantesimo si è impossessato del corpo del telecronista Sky Maurizio Compagnoni che al triplice fischio dell'arbitro ha così commentato: “Vince il Napoli... ma grande Roma, favorita per il secondo posto che ha ancora tre punti di vantaggio che diventeranno sei con la gara da recuperare, anzi sette per il vantaggio negli scontri diretti. Per non parlare poi che Benitez è chiatto, Callejon tiene le forfora e a Mertens gli sono uscite le emorroidi”
A questo punto con quel poco di voce che mi è rimasta direi: Cara Roma vai Pjanic perchè anche se hai l'aiuto De Sanctis per la seconda volta ti abbiamo diStrootman.

Diodato De Martino

domenica 2 marzo 2014

Livorno – Napoli: un brutto scherzo di Carnevale

A due giorni dall'onomastico dell'indimenticato bomber del primo scudetto Andrea Carnevale, il Napoli va a fronteggiare un Livorno in zona retrocessione con i buoni propositi di un'agevole vittoria. E' l'ora dei fatti, basta chiacchiere! Vabbè, diciamo che essendo Carnevale anche le chiacchiere ci vogliono, ma l'importante è che con il Livorno ci sia un forte segnale di concretezza.
Il Napoli ritorna finalmente con la beneamata maglia azzurra. D'altronde con tutti i diffidati che si ritrovava in squadra era vivamente consigliato evitare il giallo.
Nel Livorno è assente il centrocampista Luci che ha subito il grave lutto della nonna paterna. Purtroppo la Luci si è spenta. Sentite condoglianze sono giunte anche dall'Enel.
Alla mezzora il Napoli va in vantaggio. Pandev subisce una spinta in area di rigore e l'arbitro Mazzoleni fischia la massima punizione. Ora, c'è da dire per chi non lo ricordasse, che Mazzoleni è l'egregio arbitro che nella finale di supercoppa contro la Juventus di 2 anni fa espulse proprio Pandev perchè lo sentì incredibilmente bestemmiare in lingua macedone. Pandev, rimembrando la vicenda, appena dopo il fischio del rigore, si è avvicinato all'arbitro e gli ha detto: “me pon осмелуваат tucte rigored Че vuot ма tenit Семпер ЕСП kornef ta Че ОН Cerved на Примавера”
Che in italiano vuol dire: “mi puoi dare tutti i rigori che vuoi ma tieni sempre più corna tu che un cervo a primavera.”
Molto probabilmente Mazzoleni stavolta non ha capito perfettamente la frase di un Goran Pandev che certi torti proprio non è riuscito a dimenticarli.
Rigore trasformato da Mertens e Napoli in vantaggio. Ci vorrebbe subito il secondo gol per chiudere presto la pratica. Tra gli azzurri c'è tanta curiosità nello scoprire chi in squadra possa segnare al posto di Higuain squalificato. C'è chi pensa che possa andare in gol Callejon o Hamsik o Inler. Il dilemma è presto sciolto. Su un cross da sinistra è Pepe Reina a mettere la palla in rete con un tap-in vincente degno del grande Pipita. Purtroppo è il gol del pareggio.
Nella ripresa gli azzurri calano vistosamente e addirittura il Livorno sfiora la vittoria.
Preoccupati dalla panchina, Benitez e Pecchia discutono ansiosi sulle sortite dei giocatori amaranto. A un certo punto il tecnico spagnolo si è rivolto al suo secondo confidandogli le sue apprensioni: “I dribbling di questo Greco sono davvero ubriacanti...”
E sarà un Greco di tufo...” la replica convinta di Pecchia.
Napoli giù di tono a livello fisico. Callejon prova a sfondare centralmente ma trova l'ostruzione del difensore Coda. Lo spagnolo cerca di divincolarsi e nel contrasto va via con Coda tra le gambe. L'arbitro fischia il fallo a favore degli azzurri.
Si ripresenta al cospetto di Mazzoleni nuovamente Pandev che ci teneva a puntualizzare: “Se не хаи Капитон Прима ta le ripetat. Tienet Семпер ЕСП kornef tu Че stambekkiot дела на Valtellineat”
Mazzoleni anche stavolta avrà sicuramente compreso la traduzione in italiano che è: “Se non hai capito prima te lo ripeto. Tieni sempre più corna tu che gli stambecchi della Valtellina.”
Non c'è niente da fare, certe cose proprio non si dimenticano.
Nel finale la squadra di casa manda in campo forze fresche per tentare il colpaccio. Di Carlo fa entrare Duncan che si prodiga in giocate apparentemente pericolose ma fortunatamente mai concrete. D'altra parte si sa che Duncan che abbaia non morde.

Triplice fischio dell'arbitro, il finale è 1-1. Il Napoli cade a Picchi. E a Picchi cadono purtroppo per ora anche le sue ambizioni di vertice.

Diodato De Martino.