Benitez e
Mazzarri il presente e il passato della panchina azzurra. Due stili e
due personalità diverse messe a confronto dall'opinione pubblica. Ma
andiamo a esaminare questo dualismo mettendo in comparazione i due
mister, scadendone atteggiamenti e modi di fare.
Innanzitutto
l'aspetto intellettuale. Benitez è di certo un allenatore preparato
culturalmente e che dispone dei titoli giusti per fare il suo mestiere. Per allenare, infatti, Benitez si è laureato in scienze
della Formazione.
Anche
Mazzarri ha una preparazione formativa sopra la media. Infatti, dopo
la media ha fatto il primo anno di ragioneria e poi si è ritirato
dalla scuola.
Per Benitez
l'opera scultorea meglio recensita dalle sue visite culturali in
tutto il mondo è il tridente di Nettuno.
Per Mazzarri
il tridente di Nettuno è uno schieramento offensivo di una squadra
di calcio del basso Lazio.
Benitez si è
fatto sempre apprezzare per il suo gioco offensivo.
Mazzarri si
è fatto sempre disprezzare per le sue frasi offensive.
Benitez ha
la bacheca piena di trofei internazionali.
Mazzarri ha
la bacheca piena di inviti a giocare a Farmville.
Difatti,
Mazzarri nella sua carriera non ha vinto niente e ha fame di
vittorie.
Benitez
invece nella sua carriera ha vinto tutto, però tiene sempre fame.
De
Laurentiis quando chiuse l'accordo con Benitez, firmò il contratto
nella sua meravigliosa villa di Liverpool.
De
Laurentiis quando chiuse l'accordo con Mazzarri gli disse: “Walter
ci vediamo alle 9 in punto” e Mazzarri si fece trovare alle 9
precise nella Fiat Punto della moglie dove i due firmarono il
contratto.
Come buon
augurio per l'avventura napoletana De Laurentiis regalò al tecnico
spagnolo un libro sulla conquista dell'Impero romano che Benitez
conservò nella sua personale libreria per non rischiare di perderlo.
Come buon
augurio per l'avventura napoletana De Laurentiis regalò al tecnico
toscano un libro sulla guerra fredda che Mazzarri conservò nel
frigorifero per paura che si perdeva.
Benitez da
quando è a Napoli ha visitato il Palazzo Reale, gli scavi di Pompei
e Napoli sotterranea.
Mazzarri in
quattro anni che è stato a Napoli ha visitato la casa di Frustalupi,
le fogne di Castelvolturno e il garage del suocero di Bigon che gli
fece parcheggiare la Punto della moglie.
L'allenatore
spagnolo ha coinvolto ognuno dei 24 calciatori in organico dicendo:
“dobbiamo essere tutti un team”
L'allenatore
toscano ha detto a Vargas, Donadel e Fideleff: “Noi siamo tim, voi
il cellulare buttatelo proprio perchè non vi voglio sentire nemmeno
per telefono”
Per Mazzarri
a Cagliari bisognava andare a disputare una finale contro la migliore
squadra del campionato dove si rischiava di perdere.
Per Benitez
a Cagliari bisogna andare nel migliore ristorante a mangiare il
porceddu al forno coi funghi che non si può proprio perdere.
Alla fine
della sua esperienza a Napoli, Mazzarri è andato via perchè non
aveva più stimoli.
All'inizio
della sua esperienza a Napoli Benitez ha talmente tanti stimoli che
va di corpo dalla mattina alla sera e ha intasato già quattro volte
le tubature dei campi di Castelvolturno.
Diodato De Martino
Diodato De Martino
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