domenica 23 novembre 2014

Il Napoli balbetta e inca...Cagliari al San Paolo

Dopo la sosta per le Nazionali, i tifosi napoletani si stavano apprestando a riaccogliere l'amata squadra azzurra al San Paolo per la sfida contro il Cagliari, quando l'intera piazza partenopea è stata folgorata dal clamore di una notizia dell'ultim'ora: il Napoli comprato dai cinesi con Simeone sulla panchina, Messi come primo acquisto... Barack Obama al posto di Koulibaly e Bill Gates in attacco per andare più facilmente in rete. In effetti occorre ammettere che è stata proprio un notizia dell'ultim'ora... ma di libertà del giornalista che l'ha pubblicata prima di essere rinchiuso per sempre in una clinica psichiatrica.
Torniamo quindi ai fatti reali, sottolineando che in casa azzurra il tecnico Benitez sta gestendo con difficoltà l'evidente problema della mancanza di uomini arruolabili sulla fascia. Difatti, con gli infortuni contemporanei di Zuniga, Insigne, Mertens e con Ghoulam ormai prossimo partente per la coppa d'Africa, a sinistra il Napoli sta perdendo così tanti pezzi che nemmeno il Partito Democratico era riuscito a fare tanto negli ultimi anni.
E così, manco a dirlo, è impazzato irrefrenabile il calciomercato con un interminabile toto-nomi per individuare l'esterno sinistro che il Napoli dovrebbe acquistare a Gennaio. Giornalisti e opinionisti hanno così stilato ognuno una piccolissima lista di nomi papabili per il mercato azzurro. In poco più di una settimana, infatti, hanno elencato come possibili nuovi arrivi tutti i calciatori dell'almanacco Panini dal 1958 ad oggi. Terminati i quali hanno cominciato a citare i giocatori di rugby, di ping pong e quelli della Nazionale Cantanti. Tanto è vero che nelle ultime ore sembra che i due nomi più caldi per l'esterno d'attacco siano da scegliere in uno tra Martin Castrogiovanni e Niccolò Fabi.
Intanto, però, è arrivato il Cagliari al San Paolo e Benitez ha dovuto far fronte alla complicata emergenza sull'out mancino con gli uomini rimasti a disposizione. In allenamento le ha provate tutte, schierando sulla fascia prima De Guzman, poi Hamsik, poi Ghoulam, poi Mesto, fino a provare addirittura il terzo portiere Colombo perchè pensava fosse bravo sulle ali.
Al netto dei problemi di formazione, però, c'è da dire che a Fuorigrotta si è assistito ad un match spettacolare, con a confronto due moduli tattici spregiudicati diretti da due tecnici come Benitez e Zeman che hanno sempre fatto del gioco d'attacco il loro dogma calcistico. Due allenatori che sicuramente se fossero stati al governo non avrebbero mai potuto ricoprire la carica di Ministro delle difesa.
Pensate che Napoli e Cagliari in campo sono stati talmente votati all'offesa che la gara si è conclusa con 8 querele per diffamazione, 6 denunce per calunnia e oltraggio e 14 risse con spintoni e percosse.
Il Cagliari si è presentato al San Paolo con una difesa talmente alta che Zeman ha schierato come marcatori i Watussi, gli altissimi negri.
Come era quindi facilmente prevedibile, la partita è terminata con un risultato ricco di gol: 3-3. Gli azzurri hanno ancora una volta palesato imbarazzo nel reparto difensivo che ha patito l'attacco sardo che con Ibarbo, Farias e Cossu ha segnato a più non possu.
Dalla panchina Benitez, assistendo ai reiterati svarioni di Henrique contro gli attaccanti cagliaritani, ha continuato invano a gridargli: “Henrique devi chiudere! Henrique devi chiudere! Henrique devi chiudere...col calcio! E' arrivato il momento di darti al golf!”
Anche a centrocampo la squadra partenopea ha palesato i suoi atavici limiti tecnici. Nonostante il gol, pessima è stata la prova di Inler che ancora una volta si è limitato ad appoggiare la palla al compagno vicino, non effettuando mai un passaggio in profondità o un lancio filtrante. Ormai lo svizzero è stato ribattezzato il “Cruciverba incompiuto” visto che fa tutti gli orizzontali e mai un verticale.
Dell'altra pedina della coppia di mediani schierata da Benitez ne conosciamo poi benissimo le peculiarità. Ovviamente sto parlando di colui che finisce per ano e quando si sforza ad impostare la manovra fa decisamente cagare. Potrebbe sembrare l'intestino retto, ma in realtà mi sto riferendo a Gargano.
Insomma per il Napoli si è paventata l'ennesima occasione persa per tenere il passo della due apripista, Juve e Roma, che guidano incontrastate la classifica.
Contro gli uomini di Zeman ci si attendeva infatti una vittoria fluida e netta ed invece il Napoli con un rocambolesco 3-3 balbetta nella prestazione e alla fine inca...Cagliari mestamente davanti ai suoi tifosi.


Diodato De Martino

domenica 16 novembre 2014

Donne e buoi dei calciatori tuoi

Le donne: queste soavi figure che il Creatore ci ha donato. Donne tanto diverse tra loro per fisico, intelletto ed attitudini. Ci sono donne intelligenti che fanno soldi pensando di mettere insieme mandarini e aranci e fare così i mandaranci.
Poi ci sono donne altrettanto intelligenti che decidono invece di mettere insieme pompelmi e pini e fanno ancor più soldi che con i mandaranci.
Ma le donne che voglio raccontarvi in questo pezzo sono quelle dei calciatori. Donne che per un tempo più o meno breve diventano amanti, fidanzate e mogli degli atleti più famosi al mondo, che spesso sono abili a rubare i loro cuori e avvolte anche qualche euro dal conto corrente.
Ma andiamo ora a rivelare alcune vicende d'amore dei big della nostra Serie A.
Una storia finita male è capitata a Leonardo Bonucci che è stato lasciato dalla fidanzata di origini cinesi. Il difensore della Juve si è a lungo sfogato col compagno di squadra Chiellini sui motivi che hanno portato la bella orientale alla scelta della rottura.
Giorgio, ne sono convinto, - ha ammesso Bonucci – la cinese mi ha lasciato perchè sono troppo intelligente!”
Ma come fai ad essere sicuro di questa cosa?” ha domandato Chiellini.
Me lo ha detto lei. L'ultima volta che siamo stati insieme continuava a ripetermi: 'tloppo colto, tloppo colto, tloppo colto.' E poi mi ha lasciato!”
In effetti si vocifera nell'ambiente juventino che lo stantuffo della retroguardia bianconera consideri il 32 non solo come il numero degli scudetti rivendicati sul campo ma anche la chimera di un sogno in centimetri che cozza con una realtà assai più ridotta. Tanto è vero che Bonucci pare che abbia fatto anche domanda alla Rai per partecipare ad “Affari tuoi” così da poter chiedere al notaio di cambiare il pacco...
C'è da ammettere, inoltre, che una particolare categoria di donne che nel mondo del calcio spesso ruota attorno ai calciatori è quella di bassa fama ecclesiastica. In altre parole si può dire che in parecchi casi le compagne dei giocaTori siano a tutti gli effetti delle giocaVacche.
Come ad esempio la prorompente Wanda Nara, compagna del centravanti dell'Inter Icardi, etichettata come una vera e propria divoratrice di uomini. A riguardo, occorre svelare un retroscena sul loro primo incontro. In un pomeriggio di novembre a Milano, Icardi era appena uscito tutto sudato dalla ferramenta “La sveltina – Chiavi in 5 minuti” e mentre camminava per strada, vide Wanda accasciata a terra, priva di sensi, che veniva soccorsa dall'allora marito Maxi Lopez che le stava praticando un massaggio cardiaco per farla riprendere. Al che Icardi, in apprensione per l'accaduto, si avvicinò a Lopez e gli chiese: “Batte?”
Si, ma aspetta almeno che si riprenda...” replicò stizzito Maxi Lopez.
Sta di fatto che in molti casi, i calciatori di fronte a queste donne così avvenenti patiscano l'ansia da prestazione e vengano puntualmente sorpresi in contropiede, abbassando il ritmo del gioco e non portando a casa il risultato.
E' quello che ad esempio è accaduto all'attaccate del Milan Stephan El Shaarawy che in un momento di intimità con la sua compagna ha provato più volte a penetrare nell'area di rigore e dopo aver fatto cilecca sotto porta sia nel primo che nel secondo tempo, finalmente agli sgoccioli dei tempi supplementari è riuscito a rialzare la cresta e mettere la palla in rete. Si racconta che dopo il faticato quanto ormai insperato successo tra le mura amiche, la fidanzata di El Shaarawy anziché accendersi una sigaretta abbia accesso un cero di ringraziamento alla Madunina de Milan.
Nel mondo del calcio, però, oltre ai brevi ed effimeri rapporti ci sono anche coppie storiche che da anni vivono insieme e che fisiologicamente subiscono i naturali alti e bassi tipici di un legame consolidato. E' il caso ad esempio di Francesco di Totti e Ilary Blasi. Ultimamente pare che la coppia sia un po' in crisi per il fatto che Ilary imputi al Pupone de Roma di non saperle dimostrare i suoi sentimenti. Sabato scorso, mentre i due erano in cucina a preparare la cena, Totti si è rivolto alla moglie dicendole con sincerità: “Ilary, so amare...”
E lei: “Francè non ti credo, dimostramelo”
Vabbè, allora assaggia ste olive e dimme se non so amare...” ha replicato Totti.
Ed infine veniamo in casa Napoli dove qualche problema amoroso pare ce l'abbia anche il Pipita Higuain che non riesce a soddisfare la compagna allo stesso modo di come fa godere i tifosi azzurri dopo i suoi goal. Infatti si dice che nell'ultimo incontro di copula che ha avuto con la sua fidanzata, lei si sia rivolta al Pipita urlandogli vogliosa: “Si, dai. Fammi sentire che sei il mio stallone!”
E Higuain: “Adrianaaaaaaaaaa!”



Diodato De Martino

domenica 9 novembre 2014

Il Napoli fa le scarpe ai Della Valle

La Fiorentina è arrivata alla difficile partita contro il Napoli con una serie di risultati negativi alle spalle che hanno parecchio destabilizzato l'ambiente viola che come non mai era assai “aggigliato”. Tant'è vero che Montella per risollevare la squadra dalla crisi ha chiesto al gruppo coesione ed unione di intenti. Evidentemente però i giocatori non l'hanno compreso proprio bene. Sta di fatto che per provare a vincere contro il Napoli, Borja Valero si è fatto fare il passaporto colombiano, Pizarro si è pittato la faccia di nero e Aquilani si è presentato con tutte treccine in testa. Quando Montella li ha visti in quello stato ha commentato avvilito: “Ho detto che per uscire dalla crisi dobbiamo tutti fare quadrato. Non Cuadrado!!!”
Per quanto riguarda il Napoli, invece, la trasferta di Firenze è stata una ghiotta opportunità per la truppa azzurra per visitare la bellezza storica e monumentale del capoluogo toscano. In particolare, il più smanioso di inoltrarsi tra le bellezze culturali fiorentine è stato Rafa Benitez che ha chiesto delle dritte a Christian Maggio su cosa poter visitare. L'esterno azzurro non a caso è tra i più esperti nell'ambito di monumenti e patrimoni artistici. Famosissimo in tutta Italia è infatti il “Maggio dei monumenti” che ha prontamente suggerito al mister il giusto itinerario turistico nella città del Giglio.
Innanzitutto bisogna vedere il campanile di Giotto!” ha consigliato Maggio.
E Benitez: “Va bene. E cosa c'è dopo il campanile di Giotto?”
Penso il campanile di giannove” ha replicato l'azzurro esaurendo precocemente tutte le sue conoscenze sui monumenti fiorentini.
Per ciò che concerne la partita, il Napoli ha surclassato la Fiorentina sia nel gioco che nelle occasioni da rete. La supremazia partenopea si è concretizzata nella ripresa quando il solito Higuain ha sbloccato il match rompendo gli equilibri. Il Pipita con un gran gol “viola” lo stadio viola. Risultato definitivo a referto: 0-1.
Gli azzurri così espugnano il Franchi con un gran bel babà servito dalla premiata pasticceria partenopea. La Fiorentina dal canto suo ha pagato caramente questo babà ricevuto, tanto che anche sulla maglietta di un giocatore viola c'era scritto “Baba car”
Lo scontro tra Napoli e Fiorentina è stato anche l'incrocio di due grandi patron come De Laurentiis e Della Valle che hanno portato nel calcio il retaggio dei loro core business e cioè il cinema e le calzature. Per la gara tra Fiorentina e Napoli però i loro destini sono apparsi sensibilmente ribaltati in quanto se Della Valle sognava per i suoi di conquistare una vittoria da oscar, alla fine è stato il Napoli di De Laurentiis a fargli le scarpe.
Nella conferenza del post-partita, Benitez, soddisfatto per lo stato di forma della sua squadra, ha espresso metaforicamente il momento del Napoli attraverso uno dei suoi ormai noti proverbi spagnoli che di sovente propina con simpatia alla stampa. Nella fattispecie ha identificato il Napoli in un nuotatore che trovandosi in mezzo al mare deve trovare tutte le forze per arrivare vivo alla spiaggia. Non c'è che dire il concetto è chiaro e calzante, ma vorrei dire a Benitez che questo modo di dire può andare bene in Spagna dove ci sono spiagge come le Canarie o la Costa Brava, ma a Napoli no! Voglio pure ammettere che questo povero nuotatore riesce dopo tanti sforzi ad arrivare vivo sulla spiaggia, ma se tiene la sfortuna di capitare sul lido Mappatella morirebbe nel giro di poco tempo di epatite, scabbia o peste bubbonica. Purtroppo Benitez non sa che sulle spiagge di Napoli a causa di inquinamento, virus e batteri, i venditori ambulanti ormai non vendono più il cocco, ma vanno girando per gli ombrelloni gridando: “Streptococco bello! Streptococco fresco!”

Diodato De Martino


sabato 1 novembre 2014

Alla Roma capolista golletto e scherzetto

Il Napoli è arrivato alla sfida con la Roma dopo il deludente pareggio di Bergamo contro l'Atalanta che ha visto sfumare la possibilità per gli azzurri di avvicinarsi concretamente ai giallorossi in classifica.
Purtroppo i tifosi partenopei hanno dovuto superare la delusione per la mancata vittoria contro l'Atalanta mettendoci una pietra sopra. In effetti, dalla partita col Bilbao ad oggi i tifosi ci stanno mettendo talmente tante pietre sopra che a Napoli si sta per formare una nuova catena montuosa più alta del Vesuvio.
L'unica occasione di riscatto era così battere la capolista nel derby del sole. A sorpresa però al San Paolo si è presentata una Roma coperta. Probabilmente per fare da corredo al cuscino di Benitez che anche per questo big match ha dato i suoi utili consigli per le scelte di formazione. In casa Napoli ogni calciatore in rosa ci teneva a partire titolare. In particolare, voleva giocare a tutti i costi Insigne che per l'intera settimana ha pressato forsennatamente Benitez chiedendogli di continuo: “Gioco con la Roma? Gioco con la Roma? Gioco con la Roma?”
Al che Benitez infastidito da tanto assillo gli ha risposto: “Lorenzo, se me lo chiedi un'altra volta ti sparo in fronte!”
E Insigne: “Mister, ma avete una pistola?”
Certo che no” ha replicato il tecnico
Perfetto. Gioco con la Roma? Gioco con la Roma? Gioco con la Roma?” ha continuato Insigne fino all'annuncio delle formazioni ufficiali.
La partita è iniziata col Napoli che ha imposto il suo gioco nei confronti dei giallorossi, i quali hanno immediatamente intuito in che guaio si stavano per cacciare. Difatti, per la Roma Hi guai n...cominciano dopo appena 3 minuti quando il Pipita ha messo a segno un gol eccezionale in acrobazia.
Gli azzurri a differenza delle ultime apparizioni sono riusciti poi a non subire gol grazie anche alla prestazione di un Koulibaly che probabilmente influenzato dalla notte di Halloween in difesa è stato un mostro.
In realtà, occorre dire che la gara contro i capitolini ha dimostrato che i partenopei per non prendere gol dovrebbero affidarsi al pubblico sugli spalti dello stadio. In particolare affidarsi al settore della tribuna. Più nel dettaglio alla tribuna autorità. Ancor più nello specifico alla fila 25 e al posto 25. In pratica dove era seduto Pepe Reina ad assistere alla gara. Qualcuno avrebbe dovuto infatti dargli la sua maglietta e metterlo di nuovo al posto che gli compete di diritto, e cioè tra i pali della porta del Napoli. Solo così avremmo risolto definitivamente il problema dei gol subiti.
La Roma dal canto suo ha palesato un po' di confusione in campo dove Garcia non è riuscito ad impartire ai suoi uomini il giusto ritmo di gara. Infatti continuava a urlare dalla panchina: “Vai Pjanic ma con Iturbe! Parti con Iturbe, poi vai Pjanic! Corri Pjanic, metti Iturbe...”
Nel secondo tempo, il tecnico giallorosso ha capito che occorreva un po' di creatività alla sua Roma e così ha fatto un cambio puntando sull'attaccante D'estro. Ma i risultati sono stati tutt'altro che geniali.
Bisogna ammetterlo, Garcia le ha provate proprio tutte per evitare la sconfitta. Vista la giornata ha cercato pure di affidarsi alla protezione De Sanctis. Ma nemmeno da lassù hanno potuto fare nulla contro un Napoli straripante che a cinque minuti dalla fine ha raddoppiato con Callejon, firmando sul tabellino il definitivo 2-0.
La Roma così nel giorno della commemorazione dei defunti è stata atterrata al San Paolo. Ne danno il gaudio annuncio i 35 mila tifosi in festa.
I giallorossi sono stati nettamente sconfitti e sono usciti mestamente dal campo come l'Aretino Pietro con una Manolas avanti ed una Manolas indietro.
Appena finita la gara, il centrocampista Keita per il giorno del 2 Novembre è subito partito per recarsi in patria per andare a trovare i suoi parenti defunti e quelli ancora in vita. Il giocatore della Roma in pratica è andato a trovare i Keita morti e i Keita vivi.
E con ogni probabilità gli stessi parenti del calciatore giallorosso staranno in questo momento riecheggiando con forza in parecchie case della Capitale dopo questa netta ed umiliante sconfitta della loro Roma al San Paolo.


Diodato De Martino