lunedì 26 gennaio 2015

Le bombe di Comicalcio Mercato

Il grande colpo di De Laurentiis nella sessione di mercato invernale è stato l'attaccante Manolo Gabbiadini dalla Sampdoria che è stato scelto per la sua spiccata versatilità tattica che gli permettere di essere impiegato in diversi ruoli. Gabbiadini sta infatti dimostrando di essere bravo in diverse posizioni. Tant'è vero che Benitez lo ha già soprannominato Kamasutra...
Intanto nei salotti giornalistici napoletani è subito cominciata la sapiente e meticolosa esegesi tattica su dove collocare in campo la punta: c'è chi lo vedrebbe come vice Higuain, chi invece sull'esterno come sostituto di Insigne e chi ancora da centrale al posto di Hamsik.
Pensate che Gabbiadini quando è arrivato per la prima volta a Napoli, mentre era in macchina si è casualmente sintonizzato sulle frequenze delle radio locali dove ha cominciato ad ascoltare opinionisti e addetti ai lavori sciorinare i più arguti e variegati discernimenti tattici: “Prima punta Gabbiadini? Manolo vedrei più esterno con licenza di convergere”. E poi: “Esterno Gabbiadini? Manolo vedrei più trequartista che suggerisce la manovra.” E ancora: “Rifinitore Gabbiadini? Manolo vedrei più prima punta che attacca la profondità”.
Insomma sembra che Gabbiadini dopo solo una mezz'ora di ascolto abbia riferito preoccupato al suo agente: “E' vero che io sono Gabbiadini, ma qua sono una gabbia di matti!”
Il secondo acquisto griffato ADL è stato invece il parametro zero Strinic che ha evidenziato come lo scouting partenopeo stia dirottando la sua attenzione verso il mercato dell'Europa dell'est. Non è da escludere, quindi, che altri possibili innesti potrebbero arrivare ancora da lì. Difatti, pare che nelle ultime ore un entusiasta Bigon abbia chiesto euforico a Benitez: “Mister, che ne dice se dopo Strinic le portassi pure Pjanic, Perisic e Savic?”
Riccà, con i soldi del presidente penso che alla fine al massimo mi porterai Friariell e Sasic” ha replicato disincantato il tecnico.
In effetti c'è da dire che su questo mercato invernale ci sono due correnti di pensiero contrastanti: la visione pessimista che pensa che la gestione De Laurentiis sia ormai alla frutta e perciò non verrà comprato nessuno. E poi c'è la visione ottimista che pensa che il Napoli sia effettivamente alla frutta, e per questo siano maturi i tempi per poter prendere La Mela.
Nonostante i pochi euro a disposizione, il ds Bigon sta intavolando comunque trattative con diversi calciatori. Tra questi ci sarebbe anche il trequartista dell'Empoli Verdi in quanto la dirigenza partenopea ha intenzione di adeguarsi tempestivamente alle nuove norme che esigono un numero maggiore di calciatori italiani in organico. In tal senso, pare che il Napoli voglia rivoluzionare completamente il suo reparto offensivo, acquistando come trequartista per l'appunto Simone Verdi e in avanti Rolando Bianchi dall'Atalanta e Giuseppe Rossi dalla Fiorentina. Insomma ci sarebbe così un tridente composto da Verdi, Bianchi e Rossi che più italiano di così davvero non si può...
La sessione di Gennaio sarà importante per la dirigenza azzurra anche per programmare la prossima stagione in virtù di alcune scadenze contrattuali che non si sa ancora se verranno rinnovate o meno. E' il caso ad esempio di Christian Maggio la cui situazione di rinnovo è talmente ferma e in attesa di eventuali sviluppi che anche Auriemma nelle sue telecronache ormai non lo chiama più Super bike ma Stand bike.
Nel frattempo però, in questo clima di incertezza sul ruolo di terzino destro, Bigon si sta guardando attorno per capire eventualmente da chi potrà essere rappresentato il dopo Maggio. Voci insistenti parlano di Giugno come naturale successore, anche se sembra troppo presto parlarne già a Gennaio.
Infine, occorre dare la notizia di un duro contrasto all'ombra del Vesuvio tra i due main sponsor che vorrebbero influenzare a loro vantaggio le scelte di mercato degli azzurri. La contesa, infatti, prosegue imperterrita tra Lete che vorrebbe che il Napoli prendesse Acquafresca e Pasta Garofalo che invece vorrebbe Maccarone.


Diodato De Martino

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